Dissacra Rota
Novara Jazz festeggia il centenario del compositore con il supergruppo di Gianluca Petrella
Recensione
jazz
Cent'anni fa nasceva Nino Rota, straordinario compositore conosciuto ai più per il suo lungo quanto felice sodalizio con Fellini, e per celebrare l'evento Novara Jazz ha deciso di commissionare a Gianluca Petrella un omaggio al grande maestro. Alla serata finale del festival un pubblico ansioso affolla l'auditorium del conservatorio "Cantelli" per assistere alla presentazione di questo nuovo progetto del trombonista barese. E Petrella non delude, regalando due ore di spettacolo intenso e vivace, alternando liriche agrodolci ad esplosioni paniche in un magma mutevole e cangiante. Poco spazio lasciato ai singoli solisti, per concentrarsi sul sound generale del settetto nel quale predominano toni scuri e densi, con sax baritono e clarinetto basso che si alternano al trombone di Petrella. Ai fiati si affianca la singolare voce di John De Leo, primo ed ineguagliato cantante dei Quintorigo, e vera guest star della serata: De Leo strabilia ed emoziona nei momenti più intimi, ma fatica a trovare il suo spazio nelle situazioni di insieme. Sorprende lo spregiudicato, jazzisticamente parlando, ricorso all'effettistica: loop, wah wah, riverberi e delay controllati dai musicisti, e un curioso prototipo di "sartofono", un futuristico modulatore sonoro suonato dal suo stesso creatore, Andrea Sartori.
Lontano da qualsiasi pedante riproposizione filologica, Petrella riesce a metabolizzare il repertorio rotiano e a restituirlo con un omaggio al tempo stesso reverenziale e dissacrante, nella passione sincera con cui sviluppa le idee del maestro e nella reinterpretazione scanzonata delle liriche più struggenti.
Interpreti: Gianluca Petrella (trombone); Giovanni Guidi (piano); John De Leo (voce); Beppe Scardino (sax baritono e clarinetto basso); Andrea Sartori (elettronica e sartofono); Joe Rehmer (basso); Cristiano Calcagnile (batteria)
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