Quartetto levante
Franco D'Andrea si conferma al festival di Sori
Recensione
jazz
La quinta serata del Sori Jazz Festival 2011, manifestazione curata dalla Roland Music School di Genova e ospitata nel piccolo ed accogliente Teatro del Levante, ha avuto per protagonista il sontuoso quartetto del pianista meranese. Come la più trasparente acqua di fonte, la musica di questa esperta formazione è parsa ancora un volta incredibilmente fresca, limpida e luminosa. Il linguaggio del gruppo, infatti, sebbene non rivoluzionario, risulta davvero molto personale e innovativo, caratterizzato da una costante imprevedibilità, simbolo di una comune inesausta ricerca. Franco D’Andrea conduce con la solita mitezza e sviluppa appieno il suo colto e discreto pianismo, privo di qualsiasi ostentazione. Straordinarie le sue figurazioni sonore, magnifica la levità con cui si destreggia tra i tasti, eccezionali la coordinazione e l’indipendenza, spesso asimmetrica, delle sue mani. Andrea Ayassot al sax alto e al sopranino ricurvo rivela un’inesauribile e originale creatività, con la quale il maestro dialoga costantemente, in un incessante gioco di voci che si rincorrono, imitano, contrastano, rispondono, sovrappongono. Un vivace intreccio di frasi e intervalli al quale contribuiscono anche la precisione propulsiva di Zeno De Rossi alla batteria, semplicemente perfetto in ogni colpo e gesto, e la puntualità di Aldo Mella al contrabbasso, cardine ritmico che però non rinuncia alla propria autonomia. Nell’ospitale teatro sorese, adagiato sulla riviera del levante genovese, i quattro hanno sostanzialmente presentato le musiche di “Sorapis” (Gallo Rojo, 2011), l’ultimo splendido lavoro di un assieme all’apice della maturità artistica e intellettuale. Echi monkiani, modalità, incursioni nel free, gli ingredienti di un vitale e necessario jazz contemporaneo.
Interpreti: Franco D'Andrea, pianoforte; Andrea Ayassot, sax alto, sopranino; Aldo Mella, contrabbasso; Zeno De Rossi, batteria.
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