L'arte industriale della big band
Andrew Durkin con il suo Industrial Jazz Group tra Zappa, Mingus e art jazz-rock
Recensione
jazz
Agli albori del terzo millenio il pianista e compositore californiano Andrew Durkin decise di mettere in piedi un ensemble di cinque elementi per esplorare – in modo non convenzionale – gli affascinanti territori del post-bop e del modern-bop. Di lì a poco Durkin incontrò musicisti interessanti che coinvolse uno dopo l’altro nel progetto. La band si allargò a sei, poi a sette e via via arrivò fino a quindici musicisti. «In certi concerti siamo anche diciotto» ci ha detto Durkin, «Questo gruppo riflette magnificamente il mio eclettismo musicale e fa emergere le mie influenze, dal Frank Zappa di "Lumpy Gravy" a Raymond Scott e Charlie Mingus». La performance di domenica 6 marzo – terzultimo appuntamento della rassegna “Aperitivo in Concerto” che si tiene tradizionalmente al mattino presso Teatro Manzoni di Milano – investe l'audience, brano dopo brano, con esecuzioni divertenti e avventurose al contempo. Pezzi come “Seagull” e “Bee Dance” offrono al pubblico l’opportunità di aspettarsi l’inaspettato, vanificando continuamente le aspettative. L’obiettivo di Durkin è quello di svecchiare il concetto di big band, unendo jazz e dissonanze, poesia e noise, fughe raffinate e incisi sguaiati, miscelando con originalità musica equestre e asperità avantgarde. Un gioco di contrapposizioni, quello dell’IJG, basato tuttavia su griglie definite e accurate dove nulla è lasciato al caso. Oltre ai citati Zappa e Mingus, la band si pone in ambiti contigui a quelli esplorati dagli artisti dell’etichetta canadese Ambiance Magnétiques (René Laussier su tutti). Più cerebrale e "tecnica" la prima parte del concerto, più vivace e coinvolgente la seconda, quando il gruppo ha cominciato ad andare su di giri. Eccellente l’esecuzione di “Don't Let 'Em Getcha”, tratta dal recente album “Leef”.
Interpreti: Andrew Durkin (pianoforte e direzione d'orchestra), Cory Wright, Evan Francis, Brian Walsh, Mary-Sue Tobin, Damon Zick (sassofoni), Josh Aguiar, Kris Tiner, Dan Rosenboom (trombe), Mike Richardson (trombone), Jill Knapp, Tany Ling (voci e cori), Damian Erskine (contrabbasso), Dan Schnelle (batteria)
Orchestra: Industrial Jazz Group
Direttore: Andrew Durkin
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