Vagabondaggi solitari
Enrico Pieranunzi presenta al Pinocchio Live Jazz di Firenze il nuovo "Wandering"
Recensione
jazz
Il piano solo rappresenta uno dei percorsi creativi più affascinanti della storia della musica. Il musicista con la sua storia, la sua sensibilità e il pianoforte, macchina orchestrale imponente, sinuosa, fragile. Un dialogo dove l'intimità risulta elemento determinante rispetto a chi ascolta, allo spazio. Enrico Pieranunzi da anni, di questo contesto, è interprete assoluto. Sul palco del Pinocchio Live Jazz di Firenze presenta il suo nuovo lavoro in uscita per la CAM, “Wandering”. L’artista “vagabonda” volentieri per percorsi diversi, attraversa panorami contrastanti, sempre coerente con il proprio processo creativo. Sorprende come il codice di indagine, il meccanismo interpretativo che il pianista romano applica da molti anni sia sempre lo stesso ma il risultato non sia poi in realtà così scontato. Pieranunzi predilige accumulare molti elementi, li affianca ad una melodia, ad una traccia per poi metterli in gioco in modo ciclico. Come un pittore, traccia delle linee forti, stende i colori base ma poi ci torna sopra e in trasparenza somma altri impasti che a volte modificano nettamente l’impianto iniziale, più spesso risultano come ritocchi, arricchimenti. Anche molta introspezione nel suo linguaggio, smontaggio di armonie da riproporre con altro senso e direzione. Il bacino di ricerca è ampio ma sempre letto salvaguardando la matrice afroamericana, nel tocco, nel colore, negli accenni stride e blues. Tanto Weill quanto Monk, gli standard, o le canzoni, Monteverdi o Waller riflettono una personalità espressiva forte, che sfiorando il rischio di esporre puro talento strumentale, si apre, ci apre a visioni e paesaggi sonori impregnati di fascino e inquietudini.
Interpreti: Enrico Pieranunzi - pianoforte
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