Sol6 dell'avvenire
La nuova formazione di Veryan Weston e Luc Ex all'Auditorium di Roma
Recensione
jazz
La prima apparizione in Italia di Sol6, il nuovo progetto di Veryan Weston e Luc Ex imparentato molto da vicino con gli storici 4Walls, non ha davvero tradito le aspettative. La nuova formazione, arricchita da tre giovanissime improvvisatrici e da una figura chiave della scena contemporanea, Tony Buck, ha proposto in una forma forse ancora più ricca e stratificata quel particolare raccordo - politico e ideologico, prima ancora che musicale - tra musica improvvisata, musica popolare e avanguardie storiche, che sembra costituire una delle coordinate più profonde del percorso creativo di Weston e Luc Ex. Così le lunghe sezioni del set si aprono con canzoni – soprattutto di Charles Ives, (“The Cage”, “Like a Sick Eagle”) e di Bacharach ( “Close to You”, “Anyone who had a Heart”) – e si spostano, attraverso zone di improvvisazione libera guidate dalla straordinaria dinamica, limpida e insieme intricata e rumoristica, di Weston e Buck, verso nuovi universi ideali: George Russell, Steve Lacy, Eric Satie, insieme alle composizioni originali di Luc Ex e Weston. Il risultato è una musica di eccezionale forza di impatto e di una unità e originalità sorprendentemente riconoscibili. La chiave sembra stare nel fatto che i Sol6 non sono interessati a “decostruire” canzoni. Fanno molto di più: riescono a convogliare il loro grande talento improvvisativo entro una potente linea compositiva e quasi narrativa, come un lungo, ideale, inno entusiastico collettivo. Anche senza Phil Minton nel gruppo, la costante profonda sembra essere il canto: lo si vede bene nelle parti improvvisate, quando la voce di Mandy Drummond si ritorce su stessa e dialoga con gli strumenti a corda, tra cui spicca il violoncello della bravissima Hannah Marshall.
Note: Organizzatore: Be Music, Night (Etichetta Tracce, Rai Radio3) in collaborazione con l'Auditorium di Roma e nell'ambito del Roma Jazz Festival
Interpreti: Veryan Weston - pianoforte, voce Luc Ex - basso Mandy Drummond - viola, voce Hannah Marshall - violoncello, voce Ingrid Laubrock - sax tenore, voce Tony Buck - batteria, percussioni
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