Due tribune per Mosè

Gran successo a Bochum per "Moses und Aron" firmato da Willy Decker per la Ruhrtriennale

Dale Duesing (Moses) e il ChorWerk Ruhr (foto Paul Leclaire)
Dale Duesing (Moses) e il ChorWerk Ruhr (foto Paul Leclaire)
Recensione
classica
Ruhrtriennale Bochum
Arnold Schönberg
22 Agosto 2009
Un nuovo ciclo della Ruhrtriennale si apre con un successo pieno e indiscutibile dell'ardua opera di Schönberg messa in scena dal neo-direttore artistico Willy Decker nella navata di vetro e acciaio di una cattedrale industriale riconsacrata alla cultura nel cuore della Ruhr. Nella geniale messa in spazio di Wolfgang Gussmann, il pubblico – sistemato in due tribune che si fronteggiano e si aprono dopo la prima scena, creando lo spazio per l’azione – diventa parte integrante della sacra rappresentazione concepita da Decker. Privato di orpelli e simboli (tranne il simulacro del vitello e le videoproiezioni sulle pareti), lo spazio nudo esalta la forza drammatica di un racconto affidato ai corpi e ai gesti della massa del coro e dei molti protagonisti. Nella visione di Decker la musica stessa si fa metafora visiva di quella tragedia dell’inesprimibile che è l’opera di Schönberg ("O parola, parola che mi manca" fa dire a Mosè alla fine dell’opera): sistemata su una pedana semovente, l’orchestra all’inizio dell’opera è invisibile così come il Dio che si cela agli occhi di Mosè, ma si mostra e quasi partecipa con impudica sensualità sonora all’orgia del popolo di Israele, mostrata agli spettatori in tutta la sua brutale violenza sacrificale. In questo spettacolo forte, teso, si impone la prova dello strepitoso ChorWerk Ruhr, sempre preciso ed incisivo nonostante il movimento costante, in ordine sparso fra il pubblico o nei movimenti coreografici collettivi. Dale Duesing esprime con partecipazione interiore la sofferenza di Mosé e la sua collera, mentre convince meno l'Aronne di Andreas Conrad. Funzionali gli altri. Dal podio, Michael Boder dirige i Bochumer Symphoniker con concentrazione e tensione, nonostante il coinvolgimento nel progetto scenico. Accoglienza trionfale.

Note: Nuova produzione della Ruhtriennale. Repliche: 25, 28, 30 agosto e 2 settembre.

Interpreti: Dale Duesing (Moses), Andreas Conrad (Aron), Ilse Eerens (Ein junges Mädchen), Karolina Gumos (Eine Kranke), Finnur Bjarnason (Ein junger Mann/Ein Jüngling), Michael Smallwood (Der nackte Jüngling), Boris Grappe (Ein anderer Mann/Ephraimit), Renatus Mészár (Ein Priester), Ilse Eerens, Hanna Herfurtner, Karolina Gumos, Constance Heller (Vier nackte Jungfrauen), Hanna Herfurtner, Karolina Gumos, Constance Heller, Michael Smallwood, Martin Gerke, Dong-Won Seo (Sechs Solostimmen), Apolo Franca, Catalina Gomez, Ricardo Gregianin, Ed Klinkert, Elena Kofina, Matthias Koziorowski, Bernadette Lietzman, Nora Ronge, Andrea Uphues, Stefan Zebrowski (danzatori)

Regia: Willy Decker

Scene: Wolfgang Gussmann

Costumi: Wolfgang Gussmann e Susana Mendoza

Coreografo: Jo Siska

Orchestra: Bochumer Symphoniker

Direttore: Michael Boder

Coro: ChorWerk Ruhr

Maestro Coro: Rupert Huber

Luci: Andreas Grüter (video di Johannes Grebert)

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