Il fado, dramma leggero
La visione della musica portoghese dei Deolinda
Recensione
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Sfatare il fado è il gioco di Deolinda, formazione portoghese al debutto discografico con il cd “Canção ao lado”, che riunisce i materiali su cui si è incentrato il concerto tenuto dal gruppo il 19 maggio all’Auditorium di Roma. Nato nel 2006 dalle ceneri di due band preesistenti, Lupanar e Bicho de 7 cabeças, il gruppo formato dalla cantante Ana Bacalhau, dai chitarristi Pedro da Silva Martins e Luis José Martins, e dal contrabbassista Zé Pedro Leitão, è un quartetto affiatato che tiene senz’altro fede al suo programma di allontanamento dal fado classico -basta con la tristezza, la malinconia e le storie torbide, via gli abiti scuri e la chitarra portoghese - per dare spazio all’ironia e alla giocosità, aspetti sottolineati dalla verve teatrale della cantante e dalle composizioni del chitarrista da Silva Martins, che oltre alle musiche firma anche i testi. Una canzone che sarebbe probabilmente piaciuta a José Afonso è “Movimento perpétuo associativo”, fotografia di una società che malgrado i suoi proclami non ha intenzione di cambiare nulla, mentre “O fado não è mal” riconcilia un po’ il gruppo con la tradizione. Tocca all’altro chitarrista, Martins, cavare abilmente dalla chitarra classica le sonorità tipiche della musica portoghese e a punteggiare i brani con i suoi staccati in un dialogo serrato con la cantante. Proprio questo difficile incastro e l’impasto dei suoni ha sofferto durante l’esibizione di una gestione del suono che ha sacrificato a tratti la voce e quasi sempre la chitarra di accompagnamento a favore di quella solista. Il progetto di Deolinda è certamente interessante; viene però da chiedersi se, rinunciando a qualsiasi drammaticità, il risultato, almeno fin qui, non sia troppo leggero e non offra un prodotto musicale più gradevole che emozionante.
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