LIU’UD, l'oud incontra il liuto

All'Arciliuto di Roma il progetto di Ziad Trabelsi

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Un bel progetto, messo in cantiere dalla fiorentina Fabbrica Europa, viene presentato il 30 novembre a Roma: LIU’UD. L'idea alla base è quella di far incontrare lo strumento-simbolo della cultura araba, lo oud, con il liuto europeo, alla ricerca delle radici comuni e dei punti di contatto, musicali e organologici, tanto evidenti quanto spesso dimenticati.

L'oud è affidato al tunisino Ziad Trabelsi, cantante e strumentista con l'Orchestra di Piazza Vittorio e attivo in proprio anche come compositore di musiche da film. Insieme a lui, Francesco Tomasi al liuto, Fabrizio Cardosa al colascione, e Simone Pulvano alle percussioni. L'appuntamento è per il 30 novembre – manco a farlo apposta – all'Arciliuto di Roma.

«In un’epoca di incontri a volte voluti, a volte evitati, – ha spiegato Trabelsi – in cui gli incontri fra popoli arricchiscono l’agire quotidiano, in cui si negozia per il dialogo e per la diversità, costruendo ponti e rimanendo spesso impreparati a questa presunta novità, dimentichiamo che tutto questo esisteva già da tempo. Il mondo è questo sin da quando è stato creato. E i canali di mediazione non si tingono solo di dibattiti, poltrone politiche e leggi: esiste un canale che da sempre ha messo in comunicazione i popoli: la musica».

LIU’UD è una produzione Fabbrica Europa nell'ambito del progetto MigrArti, con il sostegno di MiBACT.

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