Un nuovo Tadini per SZ Sugar

Found in Translation in uscita per SZ Sugar sulle principali piattaforme digitali sabato 14 dicembre

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Michele Tadini (foto Dario Villa)
Michele Tadini (foto Dario Villa)

«Un punto d'incontro tale da mettere insieme la generazione algoritmica, le mani sulla tastiera e l'invenzione istantanea. Dentro, ho messo tutto me stesso, le mie molteplici radici che non hanno più timore di emergere. La musica formalizzata e scritta, il rock (progressivo e non), il jazz, la musica antica, la fusion, e, fondamentale, l'elettronica tutta». Descrive così il suo ultimo album Found in Translation il compositore Michele Tadini in uscita sulle principali piattaforme digitali il prossimo 14 dicembre per la SZ Sugar, la neonata etichetta discografica dell’editore Suvini Zerboni. 

Figlio d’arte. Compositore, docente di composizione (elettroacustica, live electronics) presso il Conservatorio Nazionale di Musica e Danza di Lione, Michele Tadini si è diplomato presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano in chitarra e composizione. Ha co-diretto con Luca Francesconi Agon- acustica informatica musica, un centro di ricerca e produzione a Milano, e ha diretto la sezione di musica contemporanea dell’IRMus presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano. Vincitore del Prix Italia nel 2008, Tadini compone anche per spettacoli di danza, video, installazioni interattive, radio, televisione, cinema e per il teatro, nel quale vanta una lunga collaborazione con il Teatro Franco Parenti e In collaborazione con Andrée Ruth Shammah. 

L’album di Tadini si inserisce nella linea di SZ Sugar che punta a dare voce a una parte di quella musica colta che riscuote grande interesse fra le generazioni più giovani e fra gli appassionati di musica elettronica e sperimentale. Fra le pubblicazioni più recenti, anche le musiche composte da Caterina Barbieri, neodirettrice della Biennale Musica, per l’installazione di Massimo Bartolini per il Padiglione Italia all’ultima Biennale Arte.

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