Riva a Bologna
Elisabetta Riva, nuova Sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, incontra la stampa insieme al sindaco Matteo Lepore.

Al Teatro Comunale di Bologna, in particolare nell’elegante cornice del Foyer Rossini, Elisabetta Riva, nuova Sovrintendente, e Matteo Lepore, sindaco della città, si confrontano con la stampa nell’ambito di un incontro principalmente conoscitivo. Riva, precedentemente alla guida del Teatro Coliseo di Buenos Aires e solo la seconda donna alla guida del teatro felsineo, considerando la sua lunga storia, ringrazia tutti per la fiducia accordatale e si dichiara pronta a valorizzare il patrimonio culturale rappresentato dal teatro, attraverso un progetto originale fondato sull’innovazione, ma sempre nel rispetto della tradizione e con un’attenzione particolare al coinvolgimento delle nuove generazioni e, in generale, di nuove tipologie di pubblico. L’obiettivo principale, continua Riva, è “rifondare” il rapporto tra la vita urbana di Bologna e il teatro, soprattutto quando il Comunale tornerà, da gennaio 2027, nella sua sede storica (attualmente la programmazione della stagione lirica si svolge al Comunale Nouveau, in zona fiera). Il rientro in città è inteso anche come una grande opportunità per diffondere la cultura musicale bolognese e, in generale, italiana anche all’estero. Riva richiede fiducia e pazienza per l’annuncio del nuovo direttore artistico e della stagione lirica 2026, ancora in fase di sviluppo. L’auspicio della Sovrintendente è che il cartellone completo possa essere annunciato a settembre. Riguardo alla possibilità di nominare un direttore musicale stabile si dice molto aperta e propositiva. Rispetto alle critiche che l’hanno colpita nelle ultime settimane in merito alla possibilità di utilizzare per la nomina del nuovo direttore artistico criteri definiti poco meritocratici, ma legati all’appartenenza politica, afferma che la cultura appartiene a tutti, indipendentemente dal colore politico, e che durante la sua esperienza argentina ha saputo gestire con equilibrio le forti polarizzazioni politiche che caratterizzano il Paese. Infine, relativamente alla possibilità di collaborare con altre importanti istituzioni musicali bolognesi come Musica Insieme e Bologna Festival, rivela che si sono già svolte delle “eccellenti conversazioni” e che l’idea sia quella di valorizzare la diversità delle proposte, abbattendo lo spettro della competizione per favorire la sinergia tra le parti.
Il sindaco spiega che si è ritenuto opportuno procedere alla nomina di Riva in virtù delle sue competenze in ambito manageriale. Una scelta che deve tradursi in un cambio di paradigma per la gestione dell’ente lirico bolognese, un bisogno condiviso da tutti i soci e dal Ministero della Cultura, in quanto il Comunale necessita di una “propulsione” in termini di risorse per farlo uscire da una vera e propria fase di “galleggiamento” economico-finanziario. Questo obiettivo, continua Lepore, può realizzarsi con il coinvolgimento di investitori privati in veste di nuovi soci e attraverso la valorizzazione del legame tra la città e la nuova sede del teatro, che dovrà aprirsi a nuove attività e a nuove forme artistiche.
In sintesi, si può dire che i progetti per il ritorno del Comunale nella sua sede storica siano veramente ambiziosi e anche molto virtuosi. Occorrerà ancora parecchio tempo per comprendere a quali tipologie di “nuove forme artistiche” si aprirà il teatro, con buona pace dei melomani più irriducibili che fino ad allora potrebbero temere legittimamente uno stravolgimento della programmazione abituale, che comunque Riva e Lepore si già sono premurati di scongiurare. Rimane solo qualche perplessità sullo stato ancora in corso dei lavori per la nomina del direttore artistico e per la progettazione della stagione lirica del prossimo anno.
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