Rarissimo Ibert al Massimo
Persée et Andromède, rarissima operina di Jacques Ibert, andrà in scena in prima nazionale il 14 giugno al Teatro Massimo di Palermo.
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Il nuovo direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo, Jan Latham-Koenig, se l'è cavata dal cappello come un prestigiatore: è Persée et Andromède, rarissima operina di Jacques Ibert, che Latham Koenig ha già fatto emergere dall'oblio incidendola su disco per la Avie, nel 2002. E così, per sostituire in corsa Il borghese gentiluomo, il direttore tedesco ha proposto un dittico con il Castello di Barbablù di Bartók e l'operina riscoperta. Persée et Andromède andrà in scena in prima nazionale il 14 giugno, con repliche quotidiane fino al 19. Parliamo di un piccolo capolavoro di ironia, ricavato da Nino (pseudonimo del cognato di Ibert) da un racconto delle Moralità leggendarie di Laforgue, che è poi il medesimo — epurato del finale — scelto da Salvatore Sciarrino per la sua Perseo e Andromeda.
Persée et Andromède o Le Plus Heureux des Trois nasce nel 1921, mentre il trentunenne Ibert si gode il soggiorno italiano del Prix de Rome. Nell'operina si racconta il mito della bella Andromeda condannata dagli dei dell'Olimpo a vivere su uno scoglio, sorvegliata dal mostro Cathos, di lei innamorato. Giunge Perseo, in groppa a Pegaso, che uccide e sprofonda il mostro per liberare Andromeda, ma la donna lo rifiuta: lei ama a sua volta Cathos. E così, invocandolo appassionatamente (Pauvre, pauvre, pauvre monstre!) lo fa risorgere dal mare, trasformato in un bellissimo principe. Con lui Andromeda canta il duetto d'amore finale (Andromède! Merci!). Morale (dello stesso Laforgue): "Ragazze mie, prima di rifiutare un mostro pensateci su due volte, date retta a me. Così come la nostra storia dimostra, il poveraccio era il più meritevole dei tre".
La regia del dittico è di Lorenza Cantini, scene e costumi di Francesco Zito. Sul podio Latham Koenig, in scena Cinzia Forte, Dmitri Korchak, István Kovács, Alessia Sparacio, Andrea Melath e Rinaldo Clementi. Il 25 giugno si apre la stagione estiva del Massimo, che tra gli ospiti annovera Luis Bacalov, Ludovico Einaudi, Peter Cincotti, Craig David, gli Stomp, Keith Emerson, Joaquin Cortés e Marco Paolini. Una produzione originale è "We Like Mozart", firmata dal coreografo Amedeo Amodio, che anticipa di alcuni mesi le celebrazioni mozartiane previste per i 250 anni della nascita di Wolfi. Le musiche originali sono di Michele Dall'Ongaro, la drammaturgia di Sandro Cappelletto e la direzione musicale di Pietro Mianiti.