Presentato il RomaeuropaFestival 2024

In programma cento spettacoli da settembre a novembre

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 Gualtieri, Caine e  Fresu
Gualtieri, Caine e Fresu

Per presentare la sua edizione 2024 (la trentanovesima) il Romaeuropa Festival ha scelto l’Accademia del Belgio, perché la sua collaborazione con le varie accademie presenti a Roma è sempre stata stretta e proficua e in particolare attualmente è in corso una partnership triennale col governo delle Fiandre. La conferenza è stata introdotta da Guido Fabiani, presidente della Fondazione Romaeuropa, che ha affermato: “Siamo consapevoli che il nostro messaggio culturale si incroci con gli avvenimenti drammatici che oggi stanno scuotendo il mondo e con i profondi cambiamenti che i fattori ambientali e il progresso tecnologico stanno imponendo all’umanità intera.” Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti delle varie istituzioni che rendono possibile la realizzazione del festival, le cui parole sono state concrete e fattive, evitando la retorica che in genere si ascolta in queste occasioni. Infine ha preso la parola il direttore generale e artistico Fabrizio Grifasi, che ha illustrato il programma del REF2024, che si svolgerà dal 4 settembre al 17 novembre e presenterà cento tra spettacoli e progetti per un totale di trecento repliche e con la partecipazione di novecento artisti.

Da sempre l’elemento caratterizzante del festival è l’interesse per tutte le arti, unite in progetti interculturali che danno vita ad una serie di spettacoli che sfuggono alle categorie tradizionali e riuniscono la musica (o più esattamente le musiche), la danza, il teatro, l’elaborazione elettronica dell’immagine e del suono e tutte le altre arti performativi, incluso il funambulismo. In questo mare di spettacoli e facile naufragare. Se però ci si limita agli spettacoli in cui la musica – che s’immagine essere al centro dell’interesse dei lettori di questa testata – ha un ruolo centrale, allora si può farne una ricognizione abbastanza esauriente.

Il 4 settembre la serata inaugurale è nel segno della danza internazionale, con il Ballet de l’Opéra National de Lyon che abbina Mycellium, nuova coreografia commissionata a Chistos Papadopoulos, a Biped  del padre della modern dance Merce Cunningham su musica di Gavin Bryars, musicista inglese attivo in numerosi stili musicali, dal jazz al minimalismo, dal neoclassicismo alla musica sperimentale. La sera seguente il festival rende omaggio a un artista che è stato varie volte sue ospite, Ryuichi Sakamoto, tra le figure più significative della musica degli scorsi decenni: si ascolterà Music for film,  una selezione da lui stesso curata delle sue più celebri musiche per il cinema, eseguite dalla Brussels Philharmonic diretta da Dirk Brossé. Il 9 e 10 l’ipnotico Möbius  del coreografo franco-algerino Rachid Ouramdan con il Ballet du Grand Théâtre di Ginevra.  L’11 Atene contro Melo, che Alessandro Baricco ha tratto da Tucidide, sarà accompagnato da Giovanni Sollima  e i suoi 100 Cellos. Il 13 e il 14  una coreografia di Sacha Waltz sulle note della Sinfonia n. 7  di Beethoven e di una nuova composizione commissionata al cileno Diego Noguera. E questi sono soltanto i primi dieci dei settantacinque giorni del festival.

Il 24 settembre la poesia di Mariangela Gualtieri e la musica di Uri Caine e Paolo Fresu danno vita a Bello Mondo,  “un canto alla terra e una riflessione sull’agire umano”. Ottobre si apre con la band culto tedesca Einstürzende Neubauten, che con Alien pop music  esplora a distanza di quarantaquattro anni le proprie radici per aprire nuove vie. Passando ad ottobre, il 6 il compositore e performer giapponese Keiichiro Shibuya con Mutual Control  costruisce un live audio-video con la partecipazione di pianoforte, sintetizzatori e intelligenza artificiale. L’11 Vasco Brondi presenta Ascoltare gli alberi:  canzoni, parole e musiche intorno alla montagna. Per tre serate a partire dall’11 Leon Rogissart, Paul Boereboom e Muziektheater Tansapant presentano Ascension VR:  una performance in realtà virtuale (ma con la partecipazione dal vivo di due cantanti) che invita a immergersi in una delicata combinazione di immagini e musica lirica. Nelle stesse tre date Tempo Reale, fondato da Luciano Berio e punto di riferimento nell’ambito delle nuove tecnologie musicali, presenta l’azione sonora Foosball,  che prevede la partecipazione di giocatori di calcio-balilla.

Un appuntamenti da non perdere con la musica classica contemporanea sarà la prima assoluta de L’ultimo viaggio di Sindbad,  opera di Silvia Colasanti ispirata al testo omonimo di Erri De Luca, diretta da Enrico Pagano con la regia di Luca Micheletti, una produzione del Teatro dell’Opera (dal 16 al 23 ottobre). Il 18 Georges Ocloo, LOD Muziektheater, Toneelhuis e Opera Ballet Flanders raccontano in The Golden Stool  la storia di Nana Yaa Asantewaa, la regina madre dell'impero ashanti che nel 1900 guidò la guerra d'indipendenza contro l'impero britannico: qui l’energia del canto e delle percussioni tribali si fondono con arie di Handel, Vivaldi, Verdi e Bizet. Il 20 è la volta di Nuvolario,  spettacolo del regista Filippo Andreatta, i cui protagonisti sono elementi effimeri come le nuvole e il respiro, sulle note di Music for 18 musicians,  il capolavoro di Steve Reich eseguito da Sentieri Selvaggi. Dal 24 al 26 ottobre l’Aterballetto rende omaggio ad Ennio Morricone con Notte Morricone,  visionaria coreografia di Marcos Morau sospesa  tra sogno, simbolismo e realtà.

Il 9 novembre i Neue Vokasolisten, insuperabili interpreti della musica vocale contemporanea, eseguono brani di Oscar Bianchi, Carola Bauckholt, Ondrej Adamek, Gordon Kampe e di alcuni giovani borsisti dell’Accademia Tedesca di Roma. Ancora loro eseguiranno il giorno seguente Schreber Songs  del compositore tedesco Marcus Schmickler aka Pluramon. Il 17, giorno della chiusura del festival, nel pomeriggio si potranno ascoltare il trombettista, suonatore di santur, vocalista e compositore Amir ElSaffar e il performer e compositori di musica elettronica Lorenzo Bianchi Hoesher in un nuovo loro progetto, Inner Spaces. La sera l’ultimo appuntamento del festival chiude l’omaggio a Ryuchi Sakamoto con la prima italiana di Continuum di Alva Noto e Christian Fennesz, due icone della musica elettronica, che sono stati spesso suoi collaboratori e che esploreranno l’universo delle sue sperimentazioni elettroniche.

Il festival invaderà tutta Roma: le sedi dei vari eventi saranno Parco della Musica, Teatro dell’Opera, Teatro Argentina, Auditorium Conciliazione, Mattatoio, Teatro Nazionale, Teatro Vascello, Teatro Ateneo, Sala Umberto, Maxxi, Villa Medici.

E per il 2025 è in programma un’edizione speciale per il quarantesimo anno del festival e in occasione del giubileo. 

 

 

 

 

 

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