OperaInCanto per Bernstein

Trouble in Tahiti ad Amelia e a Terni

News
Leonard Bernstein
Leonard Bernstein

L’unica volta che Leonard Bernstein si scrisse da solo il libretto fu per l’opera in un atto Trouble in Tahiti, rappresentata nel 1952 in una poco nota università del Massachusetts, perché nel periodo del maccartismo il giovane compositore-direttore-pianista era stato messo al bando dai grandi teatri americani e si era perfino visto ritirare il passaporto. Ma era talmente famoso che 3000 persone accorsero per sentire la prima di questa piccola opera, che adesso viene portata in scena da OperaInCanto ad Amelia venerdì 19 ottobre e a Terni domenica 21, oltre a due recite per le scuole. La dirige Fabio Maestri, con la regia e l’impianto scenico di Carlo Fiorini. Chiara Osella e Dario Ciotoli ne sono i protagonisti.

Sembra che Bernstein abbia preso spunto dai rapporti tra i suoi genitori per portare in scena le dinamiche che si stabiliscono in una coppia di mezza età, che ha raggiunto l’agiatezza economica e incarna quindi il “sogno americano”, dietro cui però si celano vite tutt’altro che felici, tra indifferenza, incomprensione e ansia, sebbene tutto sembri scorrere regolarmente tra tv, palestra e psicanalista. Interviene anche un trio vocale che ha la stessa funzione del coro nella tragedia greca, come disse lo stesso Bernstein, ma che si esprime con un linguaggio jazzistico. Questo connubio di “tragedia greca” e jazz è un segno dell’ironia talvolta feroce e talvolta amara della più dark delle opere di Bernstein, a proposito del quale si parla spesso di ottimismo e vitalismo americani, dimenticando la forte componente pessimistica predominante in molti suoi lavori per il teatro e la sala da concerto.