Muti apre il Ravenna Festival

Il festival si svolgerà dal 31 maggio al 13 luglio con cento alzate di sipario

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Riccardo Muti (Foto Zani Casadio)
Riccardo Muti (Foto Zani Casadio)

La frase che identifica il Ravenna Festival 2025 è una bellissima citazione da Don Chisciotte: "Donde hay música no puede haber cosa mala", ovvero “dove c’è musica non ci può essere alcun male”, il festival si svolgerà dal 31 maggio al 13 luglio con cento alzate di sipario e più di mille artisti coinvolti. L'inaugurazione spetta a Riccardo Muti sul podio dell'Orchestra Cherubini con il violinista Giuseppe Gibboni, poi arriveranno Zubin Mehta, Daniel Harding, Accademia Bizantina, The Tallis Scholars, Uri Caine, Cat Power, Heiner Goebbels, Max Richter, Marco Baliani, Enrico Rava, Stefano Bollani, Malika Ayane, Alessio Boni, Lakecia Benjamin. 

Sono quattro i concerti Voci e musiche dalla Palestina, parte anche del Festival delle Culture, e nove gli appuntamenti pomeridiani della rassegna ecosostenibile e diffusa Romagna in fiore (10 maggio-2 giugno).

Al centro della rassegna Cantare amantis est, curata da Anna Leonardi e Michele Marco Rossi, c’è il canto nella sua dimensione corale. Domenica 1 e lunedì 2 giugno cori di tutt’Italia prendono parte prove e lezioni su pagine verdiane con la guida di Riccardo Muti, mentre con Another Bach in the Wall saranno presentati i murales alla Mensa di Fraternità della Parrocchia di San Rocco realizzati da artisti della Chiamata alle arti e la Basilica Metropolitana ospiterà un concerto per il Giubileo.

Il Festival ha commissionato una nuova sacra rappresentazione: Rut, raccolti di speranza  composta da Marianna Acito su libretto di Francesca Masi.Poi Membra Jesu Nostri di Dietrich Buxtehude, affidato al Coro & Ensemble 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi di Ravenna, con il visual project dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, l’oratorio San Giovanni Battista composto da Alessandro Stradella per l’anno giubilare 1675 è eseguito dall’Ensemble Mare Nostrum. I 500 anni dalla nascita di Palestrina sono celebrati a San Vitale dai Tallis Scholars, insieme ai novant’anni di Arvo Pärt, e dall’ensemble vocale Odhecaton. Tallis, Odhecaton e Gruppo Vocale Heinrich-Schütz prenderanno parte anche a In templo Domini.

 La Trilogia d'Autunno (12-16 novembre) si intitola L’invisibil fa vedere Amore e propone Orlando e Alcina di Haendel con la coppia Pizzi-Dantone e il Messiah.

 

 

 

 

 

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In collaborazione con Accademia Santa Cecilia