Musiche aperte a Forlì

Il 13 e 14 ottobre la terza edizione di Forlì Open Music, con grandi proposte: Irvine Arditti, Enrico Pace, Igor Roma, DKV, The Necks...

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Arditti - Forlì Open Music
Irvine Arditti

Con il titolo Note al Presente la terza edizione di Forlì Open Music – organizzata dal Comune di Forlì, l’associazione Area Sismica e Elisabetta Righini – conferma la propria urgenza culturale di indagare linguaggi e suoni della musica d’oggi per capire e attrezzarsi per il domani. Lo fa con una edizione scintillante, un cartellone di notevole respiro internazionale, trasversale e aperto a progetti e proposte che vanno dalle avanguardie storiche, agli aspetti più innovativi e di ricerca.

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito e si svolgeranno nella suggestiva location della Chiesa San Giacomo. 

Il duo di pianoforti di due fuoriclasse assoluti – Enrico Pace e Igor Roma – aprirà la prima serata il della rassegna 13 ottobre alle 20.30 con un repertorio che spazierà da Claude Debussy a Gustav Holst. Li seguirà sul palco un vero mito della contemporaneità: Irvine Arditti. Fondatore del famoso quartetto d’archi che porta il suo nome, Arditti è riconosciuto come un’icona assoluta della musica del secondo Novecento. A Forlì suonerà in esclusiva assoluta un repertorio tutto da scoprire. La prima serata si chiuderà con i DKV (Ken Vandermark, Hamid Drake e Kent Kessler) ance, contrabbasso e batteria, un trio stellare che dilata i linguaggi del jazz nell’improvvisazione radicale e nello sviluppo delle poliritmie afroamericane. Elettrizzanti.

La giornata di sabato 14 alle 15 si aprirà con l’interessante vetrina Open Day riservata alle scuole musicali di Forlì (Istituto Masini e Liceo Musicale Statale). A seguire, alle 17.30, sul palco due personaggi inclassificabili che hanno conquistato i pubblici di tutto il mondo con le loro provocazioni sonore e multimediali: Kyriakides & Moor. Non faremo a tempo a riordinare le idee che sul palco si avvicenderà il leggendario trio australiano The Necks, che festeggia quest’anno trent'anni di attività. Partiti affascinati dalla classica forma del jazz piano trio – Chris Abrahams, Lloyd Swanton e Tony Buck – nel tempo i The Necks hanno creato un ambiente sonoro unico, originale e sofisticato, lontano dall’idea iniziale ma che li ha resi unici e amati dai pubblici più diversi.

Finale con il botto, si potrebbe dire, alle 19.15: Open Border è un progetto commissionato dalla rassegna (e quindi in prima mondiale) che vede un incontro spericolato tra ambiti contemporanei (Gianni Trovalusci e Luigi Ceccarelli) e due esponenti del jazz più avanzato (Hamid Drake e Ken Vandermark). Progetto che prova a forzare quel confine che ancora resiste tra musiche etichettate colte e l’improvvisazione più radicale. Ne vedremo e sentiremo delle belle: una rassegna unica per menti curiose e aperte.

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