L’Orchestra della Toscana verso una stagione di conferme e di ricordi
Presentato il cartellone 25 /26 (ottobre – maggio) dell’Ort dal direttore artistico Daniele Spini e dal direttore principale Diego Ceretta

Prima di tutto c’è una ricorrenza da festeggiare, i quarantacinque anni dal primo concerto dell’Orchestra della Toscana avvenuto nel settembre del 1980, e la si festeggia con il Requiem di Mozart il 10 settembre nella basilica di Santa Croce con il direttore principale Diego Ceretta sul podio e uno sperimentato complesso corale fiorentino, Harmonia Cantata diretto da Raffaele Puccianti.
Il programma della stagione che verrà sembra rifarsi con particolare compenetrazione di intenti proprio alla visione del giovane direttore principale, che firma cinque concerti in stagione oltre al concerto di Capodanno, e che fin dal suo esordio in questo ruolo affermò di voler lavorare sul suono e sul carattere dell’orchestra a partire dal grande repertorio austro-tedesco, in particolare con Schubert, Mendelssohn, Schumann e Brahms. Questo a partire dal concerto di inaugurazione (22 ottobre al Teatro Verdi), diretto da Ceretta, che incornicia, fra l’Ouverture da concerto di Cherubini (scritta per la Royal Philharmonic Society di Londra) e la Renana di Schumann, lo Schubert “restituito” da Luciano Berio in Rendering; un omaggio al compositore che più di ogni altro ha dato un carattere ai primi decenni dell’Ort con una proficua collaborazione, e di cui è in corso il centenario della nascita. Notiamo che l’attenzione per Luigi Cherubini ritorna nell’agenda di Ceretta: del compositore che Beethoven riteneva il migliore del suo tempo e a lui solo secondo, il direttore principale Ort proporrà, nel concerto dell’11 marzo 2026, la Sinfonia in re maggiore, coeva all’Ouverture.
Diciamo del secondo appuntamento (5 novembre), diretto dalla giovane Glass Marcano, venezuelana che alla carriera direttoriale è arrivata dopo essere cresciuta nel ben noto Sistema di Antonio Abreu; dopo Chopin (il concerto n. 1, al piano Michelle Candotti) e Fauré, la Pavane, Glass Marcano chiude con la suite del Pulcinella stravinskijano, e ci ricorda che il Novecento storico, in tutte le sue variegate componenti e tendenze, è stato fin dalla fondazione dell’Orchestra della Toscana uno dei pilastri del suo repertorio, uno spunto a cui certamente Berio non fu estraneo. Scegliendo qualcosa dal resto del cartellone, diciamo che aspettiamo con molto interesse Marie-Ange Nguci alle prese con il primo concerto pianistico di Brahms nel concerto diretto da Hossein Pishkar (28 novembre); che fra gli autori da scoprire c’è, nel concerto del 28 gennaio diretto da Balazs Kocsar, Moisej Samuilovič Vajnberg (1919 - 1996), compositore dall’esistenza tormentata nella dura realtà dello stalinismo, ma molto ammirato da Sostakovic, Rostropovic e Richter, di cui verrà proposto il Concertino per violoncello e archi op. 43 bis; che riascolteremo molto volentieri Erina Yashima sul podio dell’Ort in un programma veramente accattivante che si apre con il seducentissimo Concert romanesc del giovane Ligeti; che il 7 maggio Diego Ceretta conterà sulla valentìa delle prime parti Ort Emilio Checchini e Umberto Codecà per un concerto che vede in programma, tra le altre cose, il Duetto-concertino di Richard Strauss per clarinetto, fagotto e orchestra (1947), divertissement comico-fiabesco che è uno dei frutti dell’ultima stagione creativa di questo compositore; ancora Ceretta chiude il 20 maggio con un programma aperto da una composizione commissionata dall’Ort a Matteo Rubini (l’altra commissione è a Paolo Catenaccio e sarà proposta nel concerto diretto da Balazs Kocsar di cui si è già detto), che prosegue con il concerto per flauto e orchestra di Ibert, solista Silvia Careddu, e si chiude gloriosamente con la Seconda di Brahms.
Ma la stagione ottobre-maggio in senso proprio non esaurisce certamente gli impegni dell’Orchestra della Toscana: chiusa la stagione 24 – 25, è già in atto l’iniziativa dei concerti nelle ville storiche e parchi della provincia e della regione, che ha avuto molto successo nelle passate edizioni, e che ha il merito di “modulare” la formazione in toto e nei suoi complessi interni (archi, fiati, piccole formazioni) in una notevole varietà di proposte e spunti d’ideazione; senza contare le tournées e la partecipazione ai festival estivi. Ricordiamo infine il ciclo di tre spettacoli per bambini e famiglie del sabato pomeriggio (15 novembre, 13 dicembre, 17 gennaio), e la preziosa iniziativa “Le vie della musica” grazie a cui gli abitanti dell’area metropolitana, Mugello, Chianti, Val di Sieve, hanno a disposizione la formula di sei concerti più andata e ritorno in pullman. ânesc
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