Lo spettacolo contro i tagli al FUS

Il mondo dello spettacolo italiano si mobilita per la prima volta in modo unitario, per fronteggiare i pesanti tagli previsti dalla legge finanziaria, che ridurrebbero del 40% l'intervento pubblico verso il settore, mettendo a rischio 5 mila aziende e 60 mila posti di lavoro.

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Lo spettacolo italiano si mobilita per la prima volta in modo unitario, per fronteggiare i pesanti tagli previsti dalla legge finanziaria, che ridurrebbero del 40% l'intervento pubblico verso il settore, mettendo a rischio 5 mila aziende e 60 mila posti di lavoro. Il blocco delle attività dello spettacolo è previsto in tutta Italia; la manifestazione nazionale di protesta contro la Finanziaria si terrà a Roma (Centro Congressi Capranica, piazza Capranica, ore 14,30), promossa da Agis, Anica, Anac, Doc.it, Cgil, Cisl e Uil spettacolo, sindacati attori, con l'adesione di Apt, Sindacato giornalisti cinematografici, Afic, Cemat e di molte altre rappresentanze e personaggi dello spettacolo. Tra i tanti che hanno già confermato la loro partecipazione alla manifestazione, Gigi Proietti, Mariangela Melato, Stefania Sandrelli, Gabriele Lavia, Giulio Bosetti, Elisabetta Pozzi, Pietro Garinei, Mario Monicelli, Ettore Scola, Francesco Maselli, Ugo Gregoretti, Nino Russo, Cristina Comencini, Michele Campanella, Tullio Solenghi, Massimo De Francovich, Enrico Lo Verso, Giulio Scarpati, Pamela Villoresi, Luigi Magni, Paolo e Vittorio Taviani, Maurizio Micheli, Sandra Collodel, Enzo De Caro, Alessandro Haber, Marina Bonfigli, Paola Quattrini, Furio Scarpelli, Piero Maccarinelli, Maurizio Aiello, Marisa Solinas, Edoardo Vianello, Piero De Bernardi. Alla manifestazione interverranno anche i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, e i rappresentanti delle associazioni e dei sindacati attori che hanno promosso l'iniziativa. Gli interventi saranno coordinati da Corrado Augias. Per Epifani, i tagli minacciati "offendono il diritto alla cultura". Pezzotta sottolinea che "oltre alle risorse mancano le riforme". Angeletti denuncia una "desolante prova di incapacità e di insensibilità". Per Francesco Maselli bisogna puntare al "cambiamento fondamentale delle tendenze in atto" mentre Maurizio Scaparro invita a "far dichiarare oggi ai politici quali saranno le loro linee di azione domani".