Le nuove produzioni del Festival Illica 2023
Per la sua X edizione la manifestazione diretta da Jacopo Brusa mette in scena due rarità come Il 3001 e Nozze Istriane | IN COLLABORAZIONE CON FESTIVAL ILLICA
Parte il 4 luglio l’edizione 2023 del Festival Illica, l’ormai tradizionale appuntamento musicale estivo che ha sede a Castell’Arquato, paese della provincia di Piacenza dal fascino senza tempo. La rassegna, nata per rendere omaggio alla figura del commediografo, poeta e librettista arquatese Luigi Illica (1857-1919), presenta per questa sua decima edizione un fitto calendario di incontri e concerti.
Tra i principali appuntamenti che animeranno fino all’8 luglio il borgo piacentino, troviamo le nuove produzioni dedicate a due titoli di teatro musicale quali Il 3001 e Nozze Istriane.
La prima opera rappresenta un invito a esplorare i territori del “fantastico” e del “surreale” grazie a quanto viene sperimentato dallo stesso Illica in questo lavoro inedito e mai musicato fino a oggi. Il 3001 sarà quindi proposto il 6 luglio grazie al team vincitore del Concorso Internazionale di Composizione che il Festival Illica ha promosso lo scorso anno e che è formato dal compositore Voris Sarris e dalla drammaturga Lisa Capaccioli. Così la stessa Capaccioli racconta il lavoro svolto: « Per prima cosa ho studiato il libretto che era in mio possesso: mi sono resa subito conto che non era terminato. Nel prezioso materiale di Illica si potevano rintracciare gli ingredienti principali per lo sviluppo totale della storia, ma non erano ancora stati approfonditi. Per cui, il primo passo è stato quello di mettere in ordine quello che avevo a disposizione e completare il soggetto. Poi, dopo vari momenti di confronto con il compositore Voris Sarris nei quali abbiamo deciso come la storia si sarebbe sviluppata, è arrivato per me il momento di scrivere e riscrivere. Ho lavorato in questo modo: utilizzando il più possibile i versi di Illica, ho integrato le parti mancanti, cercando di mantenere il carattere dell’opera. Laddove è stato possibile ho colmato i vuoti della trama recuperando delle sezioni del testo originale e spostandole dove meglio ho creduto, per far andare avanti la vicenda. In altri punti ho scritto dei pezzi nuovi, non cercando di copiare lo stile di Illica, ma traendo ispirazione dalla sua scrittura. Per me è molto importante che si senta che questo è un libretto scritto all’inizio del secolo scorso. Una volta terminata la prima stesura del libretto, Voris ha scritto la musica: ricordo che il libretto di Illica non è mai stato musicato prima: questa la genialità dell’operazione del Concorso di Composizione indetto dal Festival Illica. Dopo questo momento è arrivato quello della revisione: una fase fondamentale, in cui parola e musica, finalmente si trovano in un vero dialogo e l’opera lirica prende vita».
Il 7 luglio sarà invece la volta dell’opera lirica Nozze Istriane di Antonio Smareglia su libretto di Luigi Illica. Un’opera che si può considerare la Cavalleria Rusticana di Illica e, per molti aspetti, può ricordare il capolavoro verista di Verga – l’ambientazione popolare e l’epilogo drammatico scatenato dalla gelosia – al quale si aggiunge, però, il cinismo molto realistico legato alla convenienza economica di dare in moglie la figlia ad uno spasimante ricco, rispetto ad un altro più povero ma riamato. In questa occasione la regia è affidata a Davide Marranchelli, il quale sottolinea come «Nozze Istriane racconta una vicenda che purtroppo conosciamo bene, una storia che spesso leggiamo sui giornali, già raccontata in opere più famose di questa. Una storia di violenza legata all’amore, o meglio dire legata all’orgoglio maschile. Una storia tanto uguale a sé stessa da assomigliare ad un rito pagano che si celebra in ogni parte del mondo, in modalità diverse. Nozze Istriane avrà una forma ciclica, a raccontare una forma mentis, uno stereotipo che vuole il maschio mai debole, una vicenda che ogni volta ricomincia da capo. A farne le spese le spose, le mamme, le donne, ma anche i ragazzi, vittime anche loro del personaggio che devono rappresentare. Il genio di Illica si vede anche in quest’opera, che non rappresenta certo una delle sue più rappresentate: ad una vicenda di per sé profondamente tragica aggiunge un sorriso, quell’ironia che a volte è l’unico modo per affrontare temi e misteri più grandi di noi. Sarà meraviglioso affrontare le parole di Illica proprio nel suo paese, senza dimenticare una partitura, come quella di Smareglia, che sicuramente avrebbe meritato più fortuna e che, grazie al Festival, spero possa trovare uno spazio tra le grandi opere italiane».
In merito alla scelta di questi due titoli, il direttore artistico Jacopo Brusa dichiara: «Fin dalla mia nomina a direttore artistico del Festival, ho avuto ben presente l’obiettivo che mi sono prefissato: valorizzare i lavori di Luigi Illica meno conosciuti. In questo senso abbiamo scelto questi due libretti – uno inedito e l’altro quasi dimenticato – che ci permettono di scoprire quanto le tematiche approfondite da Luigi Illica più di cento anni fa siano sempre attuali e, soprattutto nel caso de Il 3001, premonitrici di un modello sociale che, per certi aspetti, trova degli inquietanti parallelismi con la società attuale. La presenza di questi due lavori illichiani ci permette, inoltre, di far scoprire al pubblico due composizioni musicali assolutamente uniche: una di un compositore ammirato perfino dal grande Johannes Brahms – vale a dire l’istriano Antonio Smareglia – e l’altra di un giovane talento ventiquattrenne che si appresta a scrivere per la prima volta un’opera lirica come il cipriota Voris Sarris».
Anche quest’anno, sia per Il 3001 che per Nozze Istriane, il Festival Illica si avvale della collaborazione della Filarmonica Arturo Toscanini.
Tutte le informazioni sul sito www.festivalillicacastellarquato.
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