Le “città invisibili” di Ravenna Festival 2023

Dal 7 giugno al 23 luglio la XXXIV edizione di Ravenna Festival offre oltre 100 alzate di sipario e più di mille artisti coinvolti

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Laurie Anderson (foto Stephanie Diani)
Laurie Anderson (foto Stephanie Diani)

Come Le città invisibili di Calvino si presentano come esperienze, memorie e desideri piuttosto che come veri e propri luoghi, così in occasione del centenario della nascita dello scrittore la XXXIV edizione di Ravenna Festival propone dal 7 giugno al 23 luglio un programma vasto, articolato e multiforme, capace di declinare la riflessione sulla dimensione “invisibile” della città come luogo di fruizione delle arti, crocevia di culture, idee e narrazioni.

Martha Argerich (foto Adriano Heitman)
Martha Argerich (foto Adriano Heitman)

In questo quadro, dopo la doppia inaugurazione del 7 e 8 giugno, protagoniste rispettivamente Laurie Anderson e Martha Argerich affiancata da Mischa Maisky, il racconto del Festival prosegue contemplando oltre cento alzate di sipario, con un migliaio di artisti coinvolti. Gli stessi Argerich e Maisky aprono una costellazione di solisti straordinari: da Anne-Sophie Mutter per la prima delle sole due tappe italiane della tournée a Leōnidas Kavakos, sia in solo che al fianco della Cherubini, e Beatrice Rana per l’omaggio a Rachmaninov con le stelle del balletto (la danza conta anche la prima mondiale di WE, the EYES di Emio Greco e Pieter C. Scholten e il gala Les étoiles a cui partecipano Eleonora Abbagnato e Sergio Bernal).

Riccardo Muti (foto Todd Rosenberg)
Riccardo Muti (foto Todd Rosenberg)

La Cherubini è diretta da Julian Rachlin nel programma che include il Preludio a La leggenda dell’invisibile città di Kitež e Beethoven con Yefim Bronfman al pianoforte. Ai titoli che esplorano il volto terribile della civiltà – come la Trenodia per le vittime di Hiroshima di Penderecki e i “canti dolorosi” di Górecki con la Sinfonia Varsovia – si contrappone la celebrazione del dialogo fra culture e mondi sonori: dal pacifismo di Acarnesi di Aristofane nella rilettura di Marco Martinelli a Yellow Shark di Frank Zappa con il Parco della Musica Contemporary Ensemble e le Folk Songs di Berio proposte dall’Icarus vs Muzak Ensemble. Stefano Bollani è in scena per il suo Concerto azzurro e 50/50 in dialogo con la Cherubini, diretta da Kristjan Järvi anche nella Doctor Atomic Symphony di John Adams. L’Orchestra e i Solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala, guidati da Donato Renzetti, celebrano il 150° anniversario della morte del direttore d’orchestra ravennate Angelo Mariani. La ricca programmazione nelle basiliche conta anche sui Tallis Scholars e il Tenebrae Choir, che con i King’s Singers compongono il trittico della grande vocalità inglese. Due le nuove sacre rappresentazioni per San Vitale: Stabant Matres di Paolo Marzocchi e Interrogatorio a Maria che Danilo Comitini ha messo in musica da Giovanni Testori, il cui centenario della nascita si ricorda anche con I Promessi sposi alla prova del Teatro Franco Parenti e Gli angeli dello sterminio letti da Sandro Lombardi. La vivace scena teatrale del territorio coinvolge la comunità in progetti come Mantiq-at-Tayr e Don Chisciotte firmati da Ravenna Teatro; in prima anche Gli occhiali di Šostakovič con Moni Ovadia.

Fatoumata Diawara (foto Alun Be)
Fatoumata Diawara (foto Alun Be)

A Cervia-Milano Marittima torna la rassegna di parole e note Il Trebbo in musica, cui partecipano Caterina Caselli, Sergio Rubini, Federico Buffa, Roberto Mercadini, Valentina Lodovini, Claudia Gerini, Nada, Ernesto Assante, Ginevra Di Marco e Gaia Nanni. Il Pavaglione di Lugo accoglie i Fast Animals and Slow Kids in inedita versione con orchestra, il chitarrista Mike Stern – che ha suonato anche con Miles Davis - e Il grande dittatore di Chaplin con musiche dal vivo dirette da Timothy Brock (cinema e musica si incontrano anche per Metropolis con Edison Studio). Palazzo S. Giacomo di Russi ospita l’Orchestra Notturna Clandestina di Enrico Melozzi – Niccolò Fabi e Giovanni Sollima fra gli ospiti – e Fatoumata Diawara che unisce le tradizioni del Mali a blues e jazz. Dalla Norvegia arriva Aurora con il suo pop eccentrico e sognante. Dal 22 giugno al 23 luglio, alle Pescherie della Rocca di Lugo, la mostra You Tourned the Tables on Me con centoquindici ritratti di musicisti del fotografo Roberto Masotti.

Tutte le informazioni e il programma completo sul sito www.ravennafestival.org.

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