La scomparsa di Yuri Termirkanov
Il celebre direttore d’orchestra russo è scomparso a San Pietroburgo all’età di 84 anni
“È l'unico Paese in cui la gente vive davvero. Tutti hanno problemi, difficoltà, lavoro da fare, ma è solo 'domani, domani, domani'. In ogni città c'è musica. E i tassisti sanno cantare tutte le opere”: parlava così dell’Italia in una intervista al tabloid britannico The Sun il direttore d’orchestra russo Yuri Termirkanov, scomparso all’età di 84 anni a San Pietroburgo.
Si può certamente dire che fosse di casa nel nostro Paese, dove era arrivato nel 1979 per dirigere un concerto dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’orchestra che gli aveva conferito il titolo di direttore onorario nel 2015 dopo averlo nominato Accademico onorario nel 2007. “Il rapporto di Temirkanov con Santa Cecilia è stato lungo e intenso e costellato da tappe fondamentali per la costruzione della storia della nostra istituzione. La sua arte, la sua capacità, la sua intelligenza, il suo modo ineguagliabile di modellare la musica, il suono ricco di storia, di morbidezza e di intelligenza che riusciva ad ottenere rimangono esempi ineguagliati di civiltà musicale e non solo”, ha detto Michele Dall’Ongaro, Presidente e Sovrintendente dell’orchestra romana.
Frequenti anche le sue apparizioni sul podio del Teatro alla Scala dove aveva diretto numerosi concerti con la Filarmonica ma anche due produzioni liriche negli anni dell’esilio temporaneo al Teatro degli Arcimboldi: Iolanta nel 2002 e La dama di picche nel 2025 entrambe di Pëtr Il'ič Čajkovskij, compositore molto presente nelle sue scelte musicali come anche Sergej Rachmaninov, Sergej Prokof’ev e Dmitrij Šostakovič. Dal 2019 a Parma era stato direttore musicale del Teatro Regio, incarico che ricopre fino alle celebrazioni verdiane del 2013. Nel 2015 aveva ricevuto il prestigioso premio “Una vita nella musica” al Teatro La Fenice, teatro nel quale il direttore russo è apparso per l’ultimo concerto con l’orchestra del teatro nel 2018.
Yuri Khatuyevich Temirkanov era nato il 10 dicembre 1938 a Nal'čik, capitale della repubblica russa meridionale della Cabardino-Balcaria. Il padre Khatu Temirkanov, era ministro della cultura della repubblica e accolse Prokof’ev nella sua casa per lavorare alla sua opera Guerra e pace lontano da Mosca, allora sotto assedio. “Ricordo Prokof’ev solo vagamente – mi portava al bazar locale – così come ricordo poco mio padre”, racconterà in seguito. Nel 1941 il padre viene giustiziato dalle truppe di invasione tedesche, e la madre viene messa in salvo con Yuri e gli altri tre figli sui monti del Caucaso. A 13 anni a Leningrado frequenta la Scuola per bambini di talento frequentando le classi di violino e viola. Quindi al Conservatorio di Leningrado si diploma prima in viola e, nel 1965, in direzione d'orchestra sotto la guida di Il'ja Musin. L’anno successivo si impone al Concorso nazionale di direzione pansovietico, cui segue l'invito di Kirill Petrovič Kondrašin a dirigere l'Orchestra Filarmonica di Mosca in tournée con David Ojstrach. Nel 1967 diventa assistente di Evgenij Mravinskij alla Filarmonica di Leningrado, e nel 1976 è nominato direttore musicale dell’Opera e balletto Kirov di Leningrado. Alla morte di Mravinskij nel 1988, gli succede come direttore principale della Filarmonica di Leningrado. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, l’orchestra cambia nome in Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, come la città che la ospita, ma Temirkanov resta saldamente alla guida fino alle dimissioni nel 2022.
Oltre a questa orchestra, Temirkanov già nel 1978 è stato direttore ospite della Royal Philharmonic Orchestra di Londra, di cui sarà direttore principale fra il 1992 al il 1998 e quindi “conductor laureate”. Inoltre, dal 2000 al 2006 è direttore musicale dell'Orchestra Sinfonica di Baltimora ma sono innumerevoli gli inviti nelle orchestre più prestigiose del pianeta, dai Filarmonici di Berlino e di Vienna, dalla Staatskapelle di Dresda, dalla Royal Concertgebouw di Amsterdam, e dell’Orchestre national de France. Ospite frequente delle più importanti orchestre americane, Temirkanov è stato il primo artista russo al quale fu permesso di esibirsi negli Stati Uniti dopo la crisi seguita all’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1988. In Russia Temirkanov è stato direttore principale ospite al Teatro Bols’hoj dal 2000 al 2006. Nel febbraio dello scorso anno aveva celebrato il suo ritiro ufficiale dal podio.
Mai critico nei confronti di Vladimir Putin, gli veniva attribuita una vicinanza al regime russo. Secondo quanto ha scritto nel suo blog Slippedisc.com il critico britannico Norman Lebrecht, tuttavia, Temirkanov “ha evitato di iscriversi al Partito Comunista e non è mai diventato un accolito né di Eltsin né di Putin, anche se quest'ultimo lo ha sommerso di offerte e onori”.
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