La nuova stagione dell’Opera Ballet Vlaanderen

Il direttore artistico è  Jan Vandenhouwe

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La conferenza stampa di presentazione
La conferenza stampa di presentazione

Tante nuove produzioni, ma anche tanti cambiamenti in vista per l'Opera Ballet Vlaanderen (OBV): se il suo direttore artistico Jan Vandenhouwe è stato riconfermato sino al 2031 ed ha presentato la sua sesta stagione, è stato annunciato che sarà l’ultimo anno per il direttore musicale, l’argentino Alejo Pérez, ed ancora non è stato scelto il suo successore, ma altra importante novità è che una delle due sedi dell’opera fiamminga, quella di Gand, chiuderà a gennaio 2026 per importanti lavori di ristrutturazione che dureranno circa cinque anni. Sono proposte dunque nuove sedi di spettacolo, dato che quella di Anversa è lontana da Gand e comunque non potrebbe accogliere tutta la programmazione prevista. In particolare siglata una collaborazione con l’Opera francese di Lille, che dista meno di Anversa da Gand,  e alla conferenza stampa di presentazione della nuova stagione presente, infatti, oltre a Jan Vandenhouwe e Jan Raes, il direttore finanziario  dell'Opera Ballet Vlaanderen, anche Barbara Eckle che è la nuova direttrice dell'Opéra de Lille. 

Il nuovo cartellone presenta ventidue produzioni e concerti, di questi ben una ventina sono nuovi titoli o perlomeno lavori mai visti prima nelle Fiandre. La nuova stagione si aprirà il 23 settembre prossimo a Gand con una nuova produzione del Parsifal di Wagner affidata ad una delle più importanti giovani registe odel panorama odierno in Europa, la tedesca Susanne Kennedy,  anche scenografa, alla sua prima regia di un’opera tradizionale, che in collaborazione con il realizzatore video Markus Selg promette un’esperienza immersiva dell’opera. Nel ruolo titolo il tenore Benjamin Bruns. L'ultimo dramma musicale di Wagner ha un legame speciale con l'Opera Ballet Vlaanderen, ha tenuto a ricordare Jan Vandenhouwe, dato che l’opera di Anversa è stata costruita proprio per la prima rappresentazione del Parsifal fuori Bayreuth e tutta la nuova stagione dell’Opera Ballet Vlaanderen, , ha continuato Vandenhouwe, è presentata sotto lo slogan "Sai cosa hai visto?",  la domanda che viene posta a Parsifal al termine del rituale del Graal, particolarmente appropriata in questi tempi di manipolazione di fatti e immagini. Sul podio, il maestro Alejo Pérez che poi, a ottobre, per il suo ultimo concerto con l’OBV ha scelto di dirigere sia a Gand che ad Anversa  la Sesta sinfonia di  Beethoven e Il Lied della Terra di Mahler. Ad un’altra donna, la regista teatrale e cinematografica brasiliana Christiane

Jatahy, è stato affidato poi l’allestimento di un Nabucco di Verdi visto in chiave contemporanea e interpellante lo spettatore, sul podio il maestro Gaetano Lo Coco, in scena a marzo ad Anversa e poi in Lussemburgo. L’opera italiana sarà presente anche con una Lucia di Lammermoor in forma di concerto, con il ruolo titolo affidato al soprano sudafricano emergente Vuvu Mpofu. In versione di concerto pure L’uomo da un fiore in bocca, opera in un atto da Pirandello e Torquato Tasso, musicata nel 2007 dal belga Luc Brewaeys, che sarà abbinata a La Voix Humaine di Poulenc interpretata da Sally Matthews. In italiano ci sarà anche una nuova produzione del Don Giovanni di Mozart, l’ultima a Gand prima dei lavori, con la regia del belga Tom Goossens, sul podio il maestro Francesco Corti, nel ruolo del seduttore sia Wolfgang Schwaiger che Michael Arivony. Ci sarà anche una serata dedicata ad arie di Rossini e Ottorino Respighi dirette dal maestro Alessandro Palumbo. Altra nuova produzione è prevista a fine stagione con una nuova Carmen di Bizet, versione di Vienna con recitativi cantati, ad Anversa e poi al Concertgebouw di Brugge, con un’importante parte danzata poiché l’allestimento è interamente affidato al coreografo belga Wim Vandekeybus e per la presenza sia del coro che del balletto presentata come la più grade produzione mai realizzata dall’OBV. Due cast di giovani emergenti per i ruoli principali:  Raehann Bryce-Davis e Josy Santos

interpreteranno Carmen, mentre Don José sarà affidato a Joel Prieto e Kyungho Kim. Tra le nuove proposte, Sancta, una messa femminista sui pattini a rotelle, regia scene e coreografie dell’autrice teatrale Florentina Holzinger, su musiche varie, che parte dai riti cattolici per proporre un lavoro espressionistico e femminista; e ci sarà anche Barzakh, prigionieri in sala d’attesa, opera realizzata in collaborazione, anche per la composizione musicale, con persone detenute. La collaborazione con l’opera di Lille si concretizzerà quest’anno con la ripresa a febbraio nella città francese della celebrata produzione dell’OBV del 2016 dell’Affaire Makropoulos di Janacek, protagonista il soprano francese Véronique Gens. Per questi spettacoli a Lille, ma anche per quelli al Concertgebouw di Brugges e all'Opera di Anversa, saranno messi a disposizione degli autobus per gli abbonati di Gand. 

Tra le proposizioni di danza,  poiché nel 2026 saranno 100 anni dalla prima mondiale de La Valse di Ravel presso l'allora Balletto della Royal Flemish Opera, la coreografa franco-algerina Nacera Belaza sta creando un nuovo assolo per il ballerino della compagnia Austin Meiteen. Il lavoro sarà presentato in prima mondiale in un trittico  che si intitolerà Rites insieme a Bolero X del coreografo Shahar Binyamini, potente reinterpretazione della partitura più famosa di Ravel, e come terza proposta Le Sacre du printemps di Pina Bausch. Una seconda prima mondiale sarà quella dei coreografi canadesi Tiffany Tregarthen e David Raymond nel trittico Love & Loss. che sarà presentato insieme al Quintetto lirico di William Forsythe e all'assolo Mitten / Zweite Cellosuite in re maggiore di Anne Teresa De Keersmaeker. Ci sarà un nuovo adattamento  di Grand Finale, premiata come creazione dell'anno 2017, del coreografo Hofesh Shechter; anche il coreografo Christos Papadopoulos rimonterà la sua Die Kunst der Fuge di Johann Sebastian Bach, tornerà Choreolab con quattro danzatori della compagnia che si presenteranno come coreografi, e tanto altro ancora nel segno della sperimentazione tecnica e della riflessione. 

 

  

 

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