La nuova era del download
L'industria discografica rinuncia a perseguire chi scarica illegalmente musica
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Segnali ce n'erano stati con la notizia della rinuncia da parte della Apple al "blocco" sui file diffusi attraverso iTunes (vai alla news), e in dicembre la RIAA, l'associazione dei discografici americani, aveva annunciato di aver intenzione di rinunciare alla "linea dura" contro la pirateria. Ora le dichiarazioni che arrivano dal MIDEM, la grande fiera della discografia che si è chiusa oggi a Cannes, lasciano intendere con pochi dubbi che qualcosa è davvero cambiato. Il responsabile di UK Music, associazione britannica che mette insieme discografici, produttori e artisti, Feargal Sharkey (nella foto, noto anche per essere l'ex leader degli Undertones) ha ammesso che "la lotta al downloading non ha prodotto risultati rilevanti", e che sono già in fase di studio nuove strategie da sviluppare insieme ai fornitori di accesso alla rete. Insomma, non di legalizzazione si tratta, ma di rinuncia a perseguire i "colpevoli": scarsi sono stati i risultati ottenuti nelle procedure legali intentate contro i downloaders, e le spese sproporzionate rispetto ai guadagni. Come dire: perchè continuare a fare causa a chi non ha soldi? Le nuove strategie punteranno a ricavare entrate dalle connessioni a internet e dagli abbonamenti telefonici (più facilmente controllabili) e non dal download. Non più pirati dunque, ma semplici corsari: se non autorizzati, quantomeno tollerati.
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