Jazz is Dead tridimensionale
Il programma completo del festival torinese, dal 30 maggio al 2 giugno al Bunker

Chi segue le vicende delle musiche avventurose in Italia segue, da qualche anno a questa parte, il festival torinese Jazz is Dead!, prodotto da Arci Torino, Magazzino sul Po e TUM , di cui abbiamo spesso raccontato su queste pagine.
– Leggi anche: Jazz Is Dead è diventato grande
La crescita degli ultimi anni impone qualche assestamento, e per il 2025 – edizione numero 8 – Jazz is Dead! si annuncia «tridimensionale», sull'asse Torino - Piemonte - Milano. Per il resto, in pieno stile Jazz Is Dead, si confermano collaborazioni e si esplorano relazioni e rapporti fra scene musicali.
Una serie di anteprime prepara il festival vero e proprio, dal 30 maggio al 2 giugno al Bunker di Torino: si apre il 21 marzo al Cinema Teatro Magda Olivero di Saluzzo con Nino Gvilia e Indianizer, si passa a Milano il 7 aprile (Auditorium San Fedele) per Seefeel, nell'ambito della rassegna Inner Spaces, e si torna a Torino.
La terza anteprima è il rinnovo della collaborazione con il Torino Jazz Festival (già "testata" l'anno scorso con l'evento dedicato a John Zorn), il 24 e 25 aprile, con Calibro 35 e Jan Bang Sextet.
E si arriva al "main festival". Qui il piatto è ricco, ricchissimo.
Il 30 maggio (venerdì) l'apertura spetta alla bassista e compositrice Ruth Goller, seguita dal ritorno dei The Necks (visti a Jazz Is Dead nel 2019). Completano il menu le catalane Tarta Relena, il sassofonista norvegese Bendik Giske, l'elettronica di Loraine James e la techno dei Dopplereffekt.
Il 31 maggio il pezzo forte è sicuramente Matthew Herbert, insieme alla batterista e cantante e Momoko Gill, ma c'è anche Meg – in tour per festeggiare i trent'anni di carriera. E poi ShrapKnel, Funk Shui Project con Johnny Marsiglia, Egyptian Lover e Los Hermanos.
Domenica 1 giugno occhio a Alabaster DePlume (in collaborazione con il Torino Jazz Festival, che ricambia il "favore") accompagnato da Momoko Gill e Ruth Gollier, a Oren Ambarchi con il progetto Ghosted (con lui Johan Berthling e Andreas Werliin, sezione ritmica dei Fire!) e al futurismo afrolatino del quintetto di Ibelisse Guardia Ferragutti & Frank Rosaly, fra le novità più interessanti dello scorso anno. E Ancora Hani Mojtahedi, Andi Toma dei Mouse On Mars e Badsista. Chiusura di giornata con l'inafferrabile Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp.
Il lunedì 2 giugno la collaborazione è invece con Jazz Re:Found, ed è tutta dedicata agli amanti dei suoni più scuri ed elettronici: Ghost Dubs, Mad Professor e The Bug con il progetto Machine. Chiusura con i Cortex of Light.
A margine talk, session e molto altro. Come di consueto, ci si saluterà poi tra giugno e luglio al Planetario di Pino Torinese. Quest'anno tocca a Laura Agnusdei, Andrea Normanno e Paolo Dellapiana.
Ingresso al Bunker per il main festival a prezzi popolare: 15 euro a giornata, 45 per i quattro giorni e ingresso a costo popolare di 10 euro per chi lo richiede.
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