Il mistero Callas
Milano: due mostre a Milano per il centenario
La mostra Fantasmagoria Callas inaugurata al Museo della Scala non è un compendio di documenti sulla cantante, ma un laboratorio di associazioni libere che tenta di spiegare la fascinazione che ancora oggi suscita il soprano, nel centenario della sua nascita. Le chiavi per sciogliere il mistero sono state affidate da Donatella Brunazzi, direttrice del museo, al coordinatore Francesco Stocchi che insieme con la scenografa Margherita Palli (già responsabile della mostra scaligera sulla Callas del 2017-18), ha coinvolto il compositore Alvin Curran, l'artista Francesco Vezzoli, l'artista Latifa Echakhch, lo stilista Giorgio Armani e il regista Mario Martone perché "dicessero" la loro secondo le loro specialità. A parte alcuni storici costumi indossati dal soprano, tra cui uno dipinto a mano da Salvatore Fiume, è stata creata una serie di istallazioni, che il mistero Callas non hanno risolto, se mai ampliato.
Il filo conduttore, che ci ha aiutati durante la visita, è iniziato dalle parole di Margherita Palli quando ha confessato di non saper spiegare il suo ruolo nell'impresa se non come baby sitter e di essersi ispirata alla mostra sul mito di Ulisse, organizzata con lo stesso Stocchi lo scorso anno alla Fondation Carmignac. Il filo conduttore prosegue poi con parole di Ingeborg Bachmann nel suo Hommage à Maria Callas, recitate da Sonia Bergamasco nel filmato di Martone, in cui la poetessa ricorda di aver assistito a una prova della Traviata cantata dalla Callas e di essere passata dall'indifferenza, alla curiosità, al pianto sommesso. Insomma l'enigma rimane, ma val la pena accettare la sfida proposta dal Museo della Scala, tra l'altro spiegata da un documentario di Francesca Molteni e la curatela di Mattia Palma, con le voci dei cinque ideatori.
Chi invece fosse a caccia di testimonianze certe sulla cantante, Le Gallerie d'Italia sempre in piazza della Scala propongono una mostra fotografica, con rare immagini dell'Archivio Publifoto raccolte dal 1954 al 1970. Indimenticabile quella di lei in platea durante le prove della Vestale, con accanto Arturo Toscanini, Antonino Votto. Mentre nella chiesa di San Gottardo è esposta una tavoletta settecentesca (dono dell'ex marito Gian Battista Meneghini), che la Callas conservava come amuleto, sul comodino da notte o in camerino.
Da segnalare infine il 2 dicembre, giorno del compleanno della cantante, al Piccolo Teatro (via Rovello), il ricordo del suo incontro con Pier Paolo Pasolini sul set di Medea nel 1969, con Concita De Gregorio e altri ospiti che parleranno dei misteri del non detto e dei gesti mancati, relativi ai due enigmatici personaggi.
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