Il Festival d’Aix en Provence 2025

A Parigi l'anticipazione del festival con sette nuove produzioni operistiche

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La conferenza stampa di presentazione
La conferenza stampa di presentazione

Nuove produzioni del Don Giovanni di Mozart, della Calisto di Cavalli, di Louise di Charpentier, due creazioni mondiali e due opere in forma di concerto. Annunciato il programma del Festival d’Aix-en-Provence 2025, per lo meno nelle sue parti principali, la programmazione completa sarà illustrata, infatti, con un’altra conferenza stampa a fine gennaio, quando inizierà anche la vendita dei biglietti. Ma è ormai tradizione che ci sia a Parigi una  anticipazione di presentazione, e cosi Pierre Audi, direttore generale del Festival, in una bella sala della Biblioteca musicale La Grange-Fleuret, ha annunciato il calendario di appuntamenti della 77esima edizione all’insegna “dell’inevitabile mutevolezza di tutte le cose  - ha sottolineato Audi - nonché della perpetua reinvenzione di sé stessi”. Cosi, accanto alla mutevolezza di Don Giovanni, alle metamorfosi di Calisto, ai tentativi di emancipazione di Louise a Parigi, ci saranno le creazioni contemporanee “The Nine Jewelled Deer” (La cerva dai nove gioielli) de Sivan Eldar et Ganavya Doraiswamy, che per la prima volta porterà un po’ d’India ad Aix; e ci sarà  “The Story of Billy Budd, Sailor” del regista Ted Huffman che è un’attualizzazione dell’opera postuma di Melville, con adattamento da parte di Oliver Leith della musica di Benjamin Britten. In forma di concerto, ci saranno poi Les Pêcheurs de perles, nell’anno Bizet, a 150 anni della morte del compositore, con il tenore Pene Pati e il soprano armeno Mané Galoyan che interpreteranno per la prima volta, rispettivamente, Nadir e Leila, sul podio Marc Minkowski; e ci sarà La forza del destino al Théâtre antique d'Orange, con il tenore Brian Jagde come Alvaro, come per l’apertura della Scala, ma con Anna Pirozzi come Leonora, sul podio Daniele Rustioni. 

Ma il Festival prenderà il via, come detto, innanzitutto con l'ottava produzione al Festival del Don Giovanni, il 4 luglio stavolta al Grand Théâtre de Provence, allestimento del giovane regista britannico Robert Icke che per la prima volta si dedica ad un’opera, sul podio Sir Simon Rattle che torna per l’occasione a Mozart, nel ruolo titolo  ci sarà il baritono Andrè Schuen. Il giorno dopo, 5 luglio, prima di Louise, il lavoro in quattro atti e cinque tableaux di Charpentier creato  il 2 febbraio 1900 all’Opéra Comique, poi però poco proposto, il ruolo titolo sarà affidato in questo caso al soprano Elsa Dreisig, sul podio Giacomo Sagripanti, regia di Christof Loy che Louise ha già portato in scena in Germania nel 2008. Sia Louise che la successiva Calisto, dal 7 luglio, andranno in scena al Théâtre de l’Archevêché. La terza opera di Cavalli sarà messa in valore dalla bacchetta del francese Sébastien Daucé alla testa del suo Ensemble Correspondances, la regia è affidata alla regista olandese Jetske Mijnssen, il soprano franco-catalano Lauranne Oliva sarà Calisto, il basso Alex Rosen sarà Giove, la mezzo Giuseppina Bridelli interpreterà Diana, Anna Bonitatibus sarà Giunone e L’Eternità, ecc. E’ una coproduzione con cinque altri teatri francesi. Presente alla presentazione di Parigi, il direttore Sébastien Daucé ha ricordato che Cavalli è stato costretto a creare l’opera in un teatro piccolissimo con pochi musicisti facendo comprendere che ad Aix alla Calisto saranno dati più mezzi. Alla conferenza stampa presenti pure la regista Sivan Eldar che ha anticipato come la sua nuova creazione mondiale è una collezione di bellissimi brani di poemi indiani che trattano del rapporto tra l’amore e il possesso; e il regista Ted Huffman ha anticipato che nella sua nuova opera le relazioni omosessuali saranno meno nascoste rispetto ai Billy Budd del passato. Le due creazioni mondiali avranno luogo al Théâtre du Jeu de Paume. Gli annunciati Vespri siciliani, infine, sono riportati per ragioni di budget al 2026. 

Come ogni anno, recital e concerti affiancheranno le opere: tra i recital, si esibiranno per la prima volta al Festival Jonas Kaufmann e Diana Damrau, oltre che Ermonela Jaho, Stéphane Degout e Jakub Józef Orliński;  la programmazione va dal repertorio del Seicento al contemporaneo, con concerti sinfonici e da camera, non mancheranno serate jazz e musiche del Mediterraneo ed indiane. Da segnalare anche i concerti conclusivi delle residenze dell'Accademia del Festival sotto la supervisione, in particolare quest’anno, della compositrice coreana-tedesca Unsuk Chin. “La nostra istituzione continua a perpetuarsi reinventandosi – ha dichiarato infine Pierre Audi - con un programma artistico di eccellenza, un ancoraggio locale e allo stesso tempo un'influenza internazionale, una politica di apertura al maggior numero possibile di pubblico e tenendo sempre in considerazione la nostra responsabilità sociale e ambientale”. Il Festival dispiega tutta una serie di partnership d'eccellenza: Fondazione LUMA, Les Chorégies d'Orange, Les Théâtres, Opéra de Toulon, Opéra Grand Avignon, ecc. Quanto alla situazione finanziaria del Festival, Audi si è mostrato ottimista: “dopo anni difficili, siamo sulla buona strada. Quest’anno il budget è più ridotto, ma non abbiamo ridotto le produzioni, ma scelte alcune più leggere”. Presente alla conferenza stampa di Parigi anche Olivier Leymarie, nominato nuovo vicedirettore generale aggiunto del Festival di Aix-en-Provence a partire da fine gennaio 2025. 

 

 

 

 

 

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