Da Chailly a Chung

La stagione della Filarmonica della Scala

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Myung Whun Chung (Foto Silvia Lelli)
Myung Whun Chung (Foto Silvia Lelli)

I dati forniti dal presidente della Filarmonica della Scala, Maurizio Beretta, sono più che confortanti, perché le presenze ai concerti superano il 90% e gli abbonati under 30 hanno raggiunto quota 200, il che fa ben sperare per il futuro. Riccardo Chailly, direttore principale dell'organico, ha due impegni nella stagione 2025, il 27 gennaio con la Settima di Mahler e il 24 febbraio col Concerto per violoncello di Dvořák (solista Gautier Capuçon) e la suite da Romeo e Giulietta di Prokof'ev. Il direttore emerito della Filarmonica, Myung-Whun Chung invece dirigerà a ottobre il Concerto n.2 per pianoforte di Rachmaninov (solista Mao Fujita) e la Patetica di Čajkovskij. 

A febbraio salirà sul podio Gianandrea Noseda per Due pezzi per orchestra di Dallapiccola, il Concerto n. 2 di Listz (solista Francesco Piemontesi, per la prima volta alla Filarmonica) e una selezione di brani orchestrali dal Roméo et Juliette di Berlioz; mentre a marzo sarà il turno di Daniele Gatti per la Suite n.1 di Bach, il Concerto per violino di Berg (solista Frank Peter Zimmermann) e un "tributo orchestrale" (firmato Henk de Vliegr) ai Maestri cantori di Wagner, opera che Gatti dirigerà al prossimo festival di Bayreuth. Per il programma completo è consigliabile il sito, comunque va segnalata la presenza di Barbara Hannigan in ottobre in veste di direttore e soprano, accompagnata da un video di Denis Guéguin e Clemens Malinowski, in programma Metamorphosen di R. Strauss e La voix humaine di Poulenc. 

Torna Lahav Shani, che la scorsa stagione aveva sostituito improvvisamente Mehta indisposto, per il Concerto per violino di Mendelssohn e la Sinfonia n. 9 di Dvořák. La tradizionale presenza di organico ospite sarà a marzo per il Collegium Vocale di Gent diretto da Philippe Herreweghe col Vespro della Beata Vergine di Monteverdi. Nuovi volti di direttori sono invece quelli di Kazuki Yamada (Concerto per violino di Čajkovskij e Variazioni enigma  di Elgar) e Manfred Honeck per l'Ouverture del Fledermaus di J. Strauss, il Concerto per pianoforte di Ravel (solista Benjamin Grosvenor) e la Decima di Šostakovič.

 A proposito di Grosvenor, durante la presentazione condotta da Damiano Cottalasso, cordinatore artistico della Filarmonica, Chailly è intervenuto per dire che in un prossimo futuro vorrebbe dirigere col pianista britannico il Concerto per pianoforte di Ferruccio Busoni. Ovviamente al momento solo un auspicio.

 

 

 

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