CreativAfrica a Torino
Aziz Sahmaoui & University of Gnawa per la rassegna, il 6 ottobre
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Dopo l’inaugurazione avvenuta il 24 settembre con il concerto della Fanfara Station, la parte musicale di CreativAfrica, il festival che dal 1° al 27 ottobre porta a Torino (e non solo) incontri, film, laboratori di cucina e concerti, entra nel vivo con l’appuntamento di giovedì 6 ottobre al Teatro Espace (via Mantova 38, inizio alle ore 21.00, biglietto a € 12) con Aziz Sahmaoui e la University of Gnawa.
Sahmaoui è un musicista di lungo corso che nella sua carriera ha partecipato alla fondazione della Orchestre National de Barbés, gruppo con sei album all’attivo, e ha collaborato con Joe Zawinul entrando a far parte nel 2005 del suo Syndicate.
La University of Gnawa inizia a prendere forma nel 2010 a Parigi, all’interno del Club Kawa: dopo le primissime esibizioni in una formazione per così dire embrionale, la voce comincia a girare: altri musicisti si uniscono e soprattutto il pubblico accorre. Il gioco è fatto: l’anno successivo esce l’omonimo album d’esordio, seguito nel 2014 da Mazal, entrambi accolti favorevolmente dalla critica.
Che musica bisognerà aspettarsi giovedì sera? Non solo un mélange di chaabi e tinte sonore subsahariane ma anche episodi arab rock, linee musicali influenzate dal jazz e addirittura pezzi strutturati sulla grande tradizione della chanson francese, ovviamente rivisitata in salsa maghrebina.
Sarà dunque un appuntamento musicale variegato, condotto da una band molto rodata e in grado di intrattenere il pubblico europeo con sonorità “diverse”.
(E.B.)
Sahmaoui è un musicista di lungo corso che nella sua carriera ha partecipato alla fondazione della Orchestre National de Barbés, gruppo con sei album all’attivo, e ha collaborato con Joe Zawinul entrando a far parte nel 2005 del suo Syndicate.
La University of Gnawa inizia a prendere forma nel 2010 a Parigi, all’interno del Club Kawa: dopo le primissime esibizioni in una formazione per così dire embrionale, la voce comincia a girare: altri musicisti si uniscono e soprattutto il pubblico accorre. Il gioco è fatto: l’anno successivo esce l’omonimo album d’esordio, seguito nel 2014 da Mazal, entrambi accolti favorevolmente dalla critica.
Che musica bisognerà aspettarsi giovedì sera? Non solo un mélange di chaabi e tinte sonore subsahariane ma anche episodi arab rock, linee musicali influenzate dal jazz e addirittura pezzi strutturati sulla grande tradizione della chanson francese, ovviamente rivisitata in salsa maghrebina.
Sarà dunque un appuntamento musicale variegato, condotto da una band molto rodata e in grado di intrattenere il pubblico europeo con sonorità “diverse”.
(E.B.)
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