Classiche Forme a Lecce
Ottava edizione del festival fondato da Beatrice Rana, che riunisce suoi amici musicisti di statura internazionale per fare insieme musica da camera
In una conferenza nella sede del Ministero della Cultura Beatrice Rana ha presentato l’edizione 2024 del festival Classiche Forme, di cui è fondatrice e direttrice artistica. All’inizio era appena un tenero germoglio ma è cresciuto rapidamente ed è diventato uno dei più interessanti festival di musica da camera italiani. Come ha detto il presidente onorario Antonio Pappano, “Classiche Forme, con Beatrice Rana e il suo team, è una garanzia della più alta qualità e un simbolo genuino dell’amore per la musica e per il Sud”.
È quasi superfluo ricordare che la formula di Classiche Forme è riunire un cenacolo di amici musicisti per fare musica insieme, dando vita a formazioni cameristiche dagli organici più vari, nello spirito del festival, che vuole abbattere sia le distanze tra pubblico e palco sia i meccanismi di routine della carriera concertistica, trasformando il festival in un’occasione di confronto artistico. Accanto a Beatrice Rana si esibiranno alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale: la violinista giapponese Sayaka Shoji, premio Paganini e oggi presente nelle principali sale da concerto; il virtuoso violoncellista austriaco di origine iraniana Kian Soltani; il pianista inglese Benjamin Grosvenor, ovunque apprezzato per il suo lirismo unito alla brillante tecnica; l’enfant prodige russo del pianoforte Alexander Malofeev, già lanciato ad una straordinaria carriera internazionale. Inoltre torneranno a Classiche Forme il francese Quartetto Modigliani, considerato tra i migliori al mondo, il violista Georgy Kovalev e la violinista Liya Petrova, primo premio al concorso Carl Nielsen in Danimarca. E ancora I Solisti Filarmonici Italiani che insieme al pianista Giuseppe Magagnino parteciperanno al concerto del violinista e compositore Alessandro Quarta, un altro musicista leccese famoso nel mondo; i violoncellisti Aleksey Shadrin e Ludovica Rana, il pianista Massimo Spada, il violinista Hyeyoon Park, il contrabbassista Giorgio Magistroni, il violista Giuseppe Russo Rossi.
Questa ottava edizione del festival, che si svolgerà dal 14 al 21 luglio a Lecce, è dedicata a “Le mani del Salento”. Le mani, come ha detto la direttrice artistica, sono lo strumento più importante per ogni persona e soprattutto per i musicisti, ma questa dedica è rivolta in particolare alle mani sapienti che hanno cesellato la pietra del Salento, rendendo Lecce un unicum nel barocco italiano, alle mani delle artigiane che realizzano i preziosi ricami e tessuti salentini, alle mani dei contadini che lavorano la terra del Salento e hanno piantato gli alberi di ulivo, quegli ulivi che si stanno seccando a causa della xylella (si calcola che fino ad oggi ne siano morti trenta milioni ma questa peste non è ancora finita). Il festival insieme alla Fondazione Sylva si è dato la missione di riforestare una zona devastata della xylella a Le Costantine. Per questo la Fondazione Le Costantine a Casamassella sarà sede di un concerto del festival il 16 luglio, quando si potrà ascoltare, accanto a Schumann e Beethoven, la prima assoluta di un brano intitolato La romanza dell’Ulivo, che Nicola Piovani ha composto proprio per il festival e che sarà eseguito da Beatrice Rana e da un quartetto d’archi. Il giorno precedente Piovani sarà protagonista di una conversazione con Leonetta Bentivoglio.
Ospiteranno un concerto anche la Masseria Le Stanzie di Supersano e il Castello Volante di Corigliano d’Otranto. Ma la sede principale del festival è Lecce. Nel Parco di Belloluogo dove Beatrice Rana ha preso l’impegno di piantumare alcuni alberi, si svolgerà l’anteprima del festival con i napoletani Virtuosi di Sansevero, che eseguiranno Las cuatro estaciones porteñas di Astor PIazzolla. La sede della maggior parte dei concerti - precisamente quelli del 14, 17, 18 e 21 luglio - sarà l’antico Chiostro del Rettorato dell’Università del Salento.
Tre concerti notturni si svolgeranno alle 23.00 del 15, 17 e 18 luglio nel Chiostro dell’Antico Seminario. Ne saranno protagonisti tre giovani gruppi provenienti dalle più importanti scuole italiane di perfezionamento musicale, l’Accademia Stauffer di Cremona, la Scuola di Musica di Pinerolo e Avos Project di Roma: sono il Trio Rinaldo, il trio formato da Federica Severini, Anzhe Zuo e Pier Carmine Gallo e il Trio Alea.
I programmi sono molto vari, ma un focus sarà dedicato a Dvorak, di cui in occasione dei centoventi anni dalla morte verrà eseguita l’integrale dei suoi quattro Trii. Uno spazio particolare l’avrà Brahms, di cui si ascolteranno il primo Trio e il primo e il terzo Quartetto con pianoforte.
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