Approvata la nuova legge sullo spettacolo dal vivo
Aumento per il Fondo Unico per lo Spettacolo e estensione dell'Art Bonus
A larghissima maggioranza (265 voti a favore e 13 contrari) la Camera ha approvato in via definitiva la nuova legge sullo spettacolo, i cui punti principali sono l'aumento del Fondo Unico per lo Spettacolo e l'estensione dell'Art Bonus. Il Fus sarà aumentato di 9,5 milioni per ciascuno dei due prossimi anni e di 22,5 milioni a partire dal 2020 e l'Art Bonus, finora riconosciuto soltanto alle fondazioni liriche e ai teatri di tradizione, sarà esteso alle orchestre, ai teatri nazionali, ai teatri di rilevante interesse culturale, ai festival, ai centri di produzione teatrale e di danza e ai circuiti di distribuzione, che quindi potranno avvalersi anch'essi del credito d'imposta del 65% sulle erogazione liberali. Inoltre per favorire gli investimenti sugli artisti emergenti viene riconosciuto il tax credit anche alle imprese produttrici di audio e video musicali e di spettacoli di musica dal vivo, con un onere per lo Stato di 4,5 milioni a partire dal prossimo anno.
Con la nuova Legge per lo spettacolo dal vivo il sostegno statale viene esteso alla musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche. Infine è riconosciuto il valore di altre forme di spettacolo, tra cui il teatro amatoriale, il teatro di figura, gli artisti di strada, le espressioni artistiche della canzone popolare d'autore. Resta da capire se l'aumento del Fus si tradurrà in un maggiore aiuto dello Stato alle attività che ne hanno usufruito finora e che hanno visto diminuire sostanzialmente i finanziamenti di anno in anno, o se servirà a sovvenzionare la miriade di iniziative, come i carnevali storici, che vengono ammesse per la prima volta ad usufruirne.
Comunque l'accoglienza della nuova legge sullo spettacolo è positiva: Mogol si è detto «orgoglioso che finalmente una legge dallo stato riconosca lo straordinario valore culturale della musica popolare, che ha altresì una fondamentale valenza educativa per le nuove generazioni». Soddisfatto Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali: «Un altro impegno mantenuto: dopo la nuova legge sul cinema ora, il provvedimento sullo spettacolo atteso anch'esso da anni».
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