Al via Bergamo Jazz

Uri Caine approda al Festival di Bergamo con la sua ampia visione di quanto si muove all'interno del panorama jazzistico contemporaneo.

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Al suo secondo incarico di Direttore Artistico in Italia, dopo aver collaborato nel 2003 con la Biennale di Venezia in occasione del Festival di Musica Contemporanea, Uri Caine approda al Festival di Bergamo con la sua ampia visione di quanto si muove all'interno del panorama jazzistico contemporaneo. Certo, lo spazio e le possibilità (dal 10 al 12 marzo) non saranno quelle della manifestazione veneziana ma il programma allestito abbraccia un vasto spettro stilistico, a testimonianza della sua imparziale opinione, equamente rispettosa della tradizione afroamericana e della sua più recente innovativa spinta linguistica. Ecco infatti da una parte, in luogo dell'annunciato sassofonista Benny Golson trattenuto da impegni con il regista Steven Spielberg, il ritorno sul palco del Teatro Donizetti in esclusiva nazionale, di un veterano di mille battaglie musicali, per anni alfiere del jazz europeo, il pianista Martial Solal, alla testa della "Parco della Musica Jazz Orchestra", formazione sorta di recente sotto gli auspici della Fondazione Musica per Roma e diretta dal sassofonista Maurizio Giammarco, nonché la solo performance di uno storico esponente dell'avanguardia, il chitarrista Fred Frith. Dall'altra, sempre in esclusiva nazionale, l'iconoclasta sassofonista Steve Coleman alla guida di una nuova versione dei suoi Five Elements, con la vocalist Jen Shyu, il trombettista Jonathan Finlayson, il trombonista Tim Albright, il batterista Tyshawn Sorey e la reunion di avventurieri del jazz quali Tim Berne, Ralph Alessi, Simon Nabatov e Tom Rainey che formano i "7 Black Butterflies" del contrabbassista Drew Gress. A completare l'allettante menù, la prima data italiana del tour di John Scofield con "That's What I Say" recente omaggio discografico a Ray Cahrles, un duplice Stefano Bollani, in quintetto ed i solitaria a presentare il nuovo disco per la Label Bleu "I Visionari" ed il trio del pianista panamense Danilo Perez. Con così tanta carne al fuoco, al direttore, il "dissacratore" di Bach, Wagner e Schumann, non resta che il fiore all'occhiello: l'incontro "L'anima di Aretha, il tocco di Benedetti Michelangeli" coordinato dal musicologo Franco Fabbri. Info: 035 4160602/603 www.teatrodonizetti.it