La rinascita spirituale di Little Simz

Little Simz si conferma tra le nuovi voci made in UK, e mette in piazza le sue disgrazie umane ed economiche

Little Simz
Foto © Thibaut Grevet
Disco
pop
Little Simz
Lotus
AWAL
2025

Al sesto album in 10 anni Little Simz, la trentunenne rapper originaria di Islington, quartiere nel nord di Londra, con Lotus interrompe la collaborazione col produttore nonché amico d’infanzia Inflo e ci racconta perché.

– Leggi anche: Il ritorno di SZA e Little Simz

Se nel precedente NO THANK YOU, uscito sul finire del 2022, se la prendeva col manager da poco licenziato, ora Simbi regola i conti con Dean “Inflo” Cover, e non si limita a farlo su disco: infatti un paio di mesi fa ha intentato una causa nei confronti del produttore dei suoi ultimi 3 album, mettendo di fatto la parola fine a una collaborazione che andava avanti dal 2019. L’accusa è quella della mancata restituzione di prestiti per un ammontare di un milione e 700.000 sterline e della poca chiarezza circa i fondi messi a disposizione dalla Sony per le registrazioni dei dischi.

Inoltre Simz afferma di avere prestato un milione di sterline a Inflo per quello che al momento resta l’unico show dei Sault, quello tenutosi al Drumsheds di Londra il 14 dicembre 2023, ma di non aver ricevuto indietro i soldi in tempo per pagare interamente le tasse, con conseguenti sanzioni pecuniarie.

In una recente intervista concessa a Billboard Simbi ha parlato per la prima volta di questa vicenda (a differenza di Inflo che continua a non rilasciare dichiarazioni al riguardo), rivelando che mentre lavorava per dare un seguito a NO THANK YOU ha iniziato e poi abbandonato 4 progetti separati che vedevano ancora la collaborazione con Inflo.

Prima il manager, poi il produttore: mi par di capire che la piccola Simz abbia qualche difficoltà nella gestione delle finanze e una certa propensione a farsi fregare. È anche vero che queste scottature hanno contribuito alla creazione di due album, però forse è meglio un album in meno e qualche soldo di più in tasca.

A conferma di quanto scritto, l’album si apre programmaticamente con “Thief”, con versi pesanti del tipo «sfruttamento finanziario, sfruttamento emotivo, manipolazione calcolata e piena di sé, tu sei un ladro e sai bene cosa significa, vendendo bugie, vendendo sogni, ladro, ladro». Dev’essere stato un colpo molto duro, al punto che Little Simz ritorna sull’argomento in un altro paio di canzoni.

Lotus era stato annunciato alla fine di febbraio con l’uscita del primo singolo “Flood”, il battito fragoroso dei tamburi a segnare l'inizio di un nuovo capitolo per la rapper londinese. Con un flow graffiante, la sua voce diventa un vero e proprio strumento che si trasforma insieme ai groove incessanti del brano. 

Affidato alla produzione efficace di Miles Clinton James, “Flood” vede la partecipazione del collaboratore di lunga data Obongjayar e dell’artista sudafricana Moonchild Sanelly. Il risultato, primitivo e ipnotico, è riuscito nel compito di dare un assaggio dell’evoluzione di Little Simz.    

Passa un mese ed ecco “Free”, canzone nata inizialmente come poesia sull’antitesi tra amore e paura e poi evolutasi con l’intervento di una ricca strumentazione, con il verso «l’amore non ti giudicherà mai per il tuo dolore, guardati allo specchio e di’ che ti amerai in maniera incondizionata ogni giorno». 

Arriviamo a metà maggio ed è la volta di “Young”, l’ultimo singolo che ha il compito di precedere Lotus: ennesimo segno della sua versatilità, in questo brano Simz interpreta un personaggio, usando la voce con un registro più acuto. «Mi sono divertita a calarmi in un personaggio. È stato un momento di leggerezza», ha dichiarato durante un’intervista. 

La canzone è accompagnata da un video divertente – in una breve inquadratura compare anche Yves Tumor - diretto dal regista Dave Meyers, con cui Simbi collaborò già per le riprese del video di “Gorilla”, brano compreso nel disco precedente. 

Nel linguaggio dei fiori, il loto è simbolo di benessere, purezza e rinascita spirituale ed è anche associato a un percorso di elevazione spirituale e distacco dal mondo materiale. Rappresenta anche speranza e fiducia nel futuro e nel cambiamento oppure l'inizio felice di un nuovo percorso.

Inizio di giugno e finalmente i 13 brani che compongono Lotus sono disponibili, con una lista di collaboratori davvero ricca: Michael Kiwanuka, SamphaMoses SumneyMiraa May, Wretch 32, Cashh, Yussef Dayes (suo il drumming trascendentale che caratterizza in chiave acid soul la title track), Lydia Kitto, Yukimi Nagano e i già citati Obongjayar e Moonchild Sanelly.

Oltre ai brani di cui ho già parlato, spiccano “Lion”, afrobeat memore di Fela Kuti nel quale Simz si definisce una giovane Lauryn Hill, e “Enough”, tra funk e highlife, dove ammonisce «I am an electric black girl».

Lotus è un bell’album ma non così bello come mi sarei aspettato dopo la fantastica esibizione dello scorso anno sul palco principale di Glastonbury: la caricaturale “Young” e “Blood”, malgrado la narrazione commovente del rapporto tra fama e famiglia, sembrano fuori contesto all’interno di un album sulla riscoperta di sé stessa. 

Alla fine probabilmente gli episodi migliori sono quelli tranquilli: la jazzata “Only” con gli interventi vocali di Lydia Kitto dei Jungle, e “Lonely”, epicentro emotivo dell’album, con il verso che afferma la sua nuova autonomia «ero da sola a realizzare un album fino a quando non ho capito che io sono tutto ciò di cui avevo bisogno per portarlo a termine».

Come sottolinea NME, Lotus è uno dei lavori più importanti di Little Simz, però più dal punto di vista emotivo che sonoro. Adesso che ha raccontato il suo trauma, forse guarendone, mi aspetto grandi cose da uno dei migliori talenti visionari d’Inghilterra.

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