Anche "Vanessa", drammone delle solitudini ultimato dal tandem Samuel Barber – Giancarlo Menotti nel 1957, pone il dilemma che ricorre tutte le volte che si parla di Barber e del suo stile: musica anacronistica ma indiscutibilmente moderna, legata alla tradizione europea ma lontana dai suoi contorcimenti dissolutori, e soprattutto lontana da quei tratti della tradizione nera che il linguaggio musicale americano del tempo aveva assorbito se non storicizzato. Anche in questa vasta e aristocratica partitura, ricca di leggiadrie orchestrali degne di Puccini e di complessità che non fanno invidia a Strauss, dell'America musicale del '57 – anno di nascita di West Side Story di Bernstein e della suite orchestrale da Porgy and Bess firmata da Miles Davis e Gil Evans – non c'è la minima eco. Eppure, come testimonia il successo di pubblico (non di critica) che salutò la prima del gennaio '58 in quel tempio del conservatorismo che è il Metropolitan di New York, si tratta comunque di un'opera non meno americana dello stesso capolavoro di Bernstein suo coetaneo, ma che al contrario di questo fa leva su contraddizioni e decadenze di quell'american way of life figlio del puritanesimo e del nazionalismo, lo stesso che prima della guerra diede via libera all'offensiva proibizionista, e dopo trovò riferimenti ideali nel maccartismo e vago conforto negli affresconi sentimentali hollywoodiani. Proprio come, mutatis mutandis, potrebbe tranquillamente essere "Vanessa", opera che al suo debutto incassò un premio Pulitzer e venne immortalata su disco dalla Rca. Tre anni dopo, riveduta e asciugata dallo stesso Barber, passò dal festival di Spoleto. Dall'Italia mancava da allora, e il Massimo di Palermo ha deciso di riprenderla con un allestimento onesto ed essenziale e un buon cast vocale).
Interpreti: Vanessa ? Jeanne Michèle Charbonnet/Brenda Harris [13, 16, 18], Erika ? Brigitte Pinter/Kremena Dilcheva [13, 16, 18], The old baroness ? Agnes Zwierko, Anatol ? Gerard Powers / Marcel Reijans [13, 16, 18], The old doctor ? Fabio Previati/David Wakeham [13, 16, 18], Nicholas ? Ercole Mario Bertolino, A footman ? Gianfranco Giordano/Cosimo Diano [13, 16, 18]
Regia: Cesare Lievi
Scene: Maurizio Balò
Costumi: Maurizio Balò
Coreografo: Giuseppe Della Monica
Orchestra: Orchestra del Teatro Massimo di Palermo
Direttore: Jan Latham-Koenig
Coro: Coro del Teatro Massimo di Palermo
Maestro Coro: Paolo Vero