Non era possibile fare una Bohème, non migliore delle tante che si rappresentano in continuazione nelle piccole città italiane, senza pretendere di farne a tutti i costi in un evento? Così si è rischiato di trasformare tutto in una festa paesana, come confermano la banda cittadina che deborda dal palcoscenico alla platea nel secondo atto e i fuochi d'artificio in piazza alla fine.
In fin dei conti si è vista è una regia fondamentalmente tradizionale, tranne alcune inoffensive trovate. Per esempio, la soffitta è trasformata in un loft tra il 1950 e il 1960 e di conseguenza gli scherzi stupidini tra i quattro bohèmiens sono aggiornati: tra l'altro si divertono a filmare tutto con una cinepresa. Lo spettacolo è realizzato da una mano esperta, senza le ingenuità tipiche del cantante imprestato alla regia: difficile dire cosa sia attribuibile a Luciano Pavarotti (è quasi un debutto nella regia per lui, dopo una lontana Favorita a Venezia) e cosa a un regista di lungo corso come Beppe De Tomasi, chiamato ad affiancare big Luciano.
Mimì è Simona Todaro: la voce è pulita ed educata ma il suo tono uniformemente triste ignora la commovente lacerazione tra la gioia della giovinezza e dell'amore e la tragedia della malattia e della morte. Come tante Musetta, Sabrina Vianello sgonnella e mostra la caviglia, ma col canto se la cava meno bene. Yu Qaing Dai, un giovane cinese scoperto da Pavarotti, avrebbe una voce di buona qualità ma incappa in una miriade d'incidenti piccoli e meno piccoli e ha una dizione talmente esotica da deformare a tratti anche il fraseggio musicale. Nikola Mijalovic è un discreto Marcello, quando non pensa solo a esibire il suo volume. Pier Luigi Dilengite (Schaunard) e Andrea Patucelli (Colline) sono gli unici che risultano giovani non solo all'anagrafe ma anche per il modo di cantare, senza autocompiacimento e affettazione. Dal podio Marco Balderi è una guida sicura per i cantanti, li accompagna, li stimola e dialoga con loro, ma trascura la splendida orchestra pucciniana.
Note: nuovo allestimento del Teatro della Fortuna
Interpreti: Simona Todaro/Serena Daolio, Yu Qaing Dai/ Massimiliano Tonsini, Sabrina Vianello, Nicola Mijailovic, Pier Luigi Dilengite, Andrea Pattuccelli, Domenico Trimarchi, Aldo Trimarchi, Raffaele Talmelli, Giacinto Sgarra, Ignazio Pucci
Regia: Luciano Pavarotti
Scene: Artemio Cabassi
Costumi: Artemio Cabassi
Orchestra: Orchestra "Pro Arte" Marche. Complessi bandistici Città di Fano e Confraternita del Suffragio
Direttore: Marco Balderi
Coro: Coro lirico "Mezio Agostini"; Coro di voci bianche "Incanto Pie Venerini", istruito da salvatore Francavilla
Maestro Coro: Angelo Biancamano