Una scala di seta, ma robusta
La farsa di Rossini conclude il piccolo festival OperaInCanto.
Recensione
classica
OperaInCanto ogni tanto si cimenta coi grandi capolavori, come il Flauto Magico e il Don Giovanni, ma il suo naturale terreno d'azione - accanto alle opere da camera contemporanee - sono le cosiddette "operine". Quest'anno la scelta è caduta sulla Scala di Seta, che è il vertice della breve stagione rossiniana delle farse e segnò la definitiva affermazione del ventenne compositore, grazie allo strepitoso successo ottenuto al San Moisè. Questo teatro veneziano specializzato in farse non doveva essere così povero e malmesso come si dice, se Rossini affidò alla sua orchestra una sinfonia con passaggi (soprattutto per l'oboe) da brivido, di cui l'Orchestra In Canto ha efficacemente reso l'irresistibile vivacità, sotto la guida attenta di Gabriele Catalucci. Anche ai cantanti Rossini non chiede poco, senza ovviamente spingersi ai limiti delle opere serie: in quest'esecuzione è stata vincente l'idea di non affidarsi alle vocine palliducce di presunti specialisti. Elisa Cenni non è una soubrette e ha voce timbrata e relativamente scura, ma anche l'agilità e la verve vocale e scenica che ci vogliono. Similmente Carlo Putelli non è affatto un tenorino dolciastro e belante e così dà carattere all'evanescente silhouette del sospiroso Dorvil. Roberto Abbondanza è insostituibile nell'opera contemporanea ma è eccellente in ogni repertorio (come può essere altrimenti, quando ci sono musicalità, tecnica e testa?) e il suo Germano per metà tonto e per metà furbissimo è un piccolo capolavoro d'interpretazione. Cristina Paolucci, Paolo Pellegrini e Maurizio Cascianelli fanno quel che devono.
Di taglio tradizionale, la regia di Paolo Donati asseconda la leggerezza brillante, svagata e assurda di questa farsa ma vi coglie anche accenni di satira di costume e momenti lirici e sognanti.
Interpreti: Elisa Cenni (Giulia), Roberto Abbondanza (Germano) Carlo Putelli (Dorvil), Cristina Paolucci (Lucilla), Paolo Pellegrini (Dormont), Maurizio Cascianelli (Blansac)
Regia: Paolo Donati
Scene: Paolo Donati
Costumi: Rosanna Grassia
Orchestra: Orchestra In Canto
Direttore: Gabriele Catalucci
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