Un mondo da ascoltare

Massimo Altomare e l'ensemble di Tempo Reale aprono il festival 2014

Recensione
classica
Tempo Reale Firenze
26 Settembre 2014
“Riascoltare il mondo”, il tema dell'edizione 2014 del Tempo Reale Festival a Firenze, è prima di tutto ascoltare le parole delle odissee antiche e moderne con le loro tragedie e speranze, e dar voce, come hanno scritto gli organizzatori, ai moti migratori fisici e interiori di milioni di esseri umani nel pianeta e nel tempo. E così il reading con musica “Welcome”, venerdì alla Limonaia di Villa Strozzi, vedeva un raffinato cantautore veterano come Massimo Altomare in veste non di cantante bensì di lettore-dicitore – da musicista però, incisivamente ritmato - di testi, da Omero a Canetti, da Pasolini a Camus, da Foucault alla Harendt, ma anche espressioni più vicine, da “Seconda generazione” di Wei Dong Wu al celebre intervento della sindachessa di Linosa e Lampedusa Giusi Nicolini. Nella suggestiva impaginazione-drammaturgia di Caterina Poggesi, a queste parole si mescolavano dati, cifre imponenti di nascite e morti, sequenze temporali. Il tutto dentro la musica estemporanea del Tempo Reale Electroacustic Ensemble, la cui geometria variabile proponeva questa volta una timbrica rock dominata da chitarre elettriche e basso ma con echi di identità sonore di timbro più classico o arcaico riverberate dalla viola elettronica di Michele Foresi e dalla voce di Marta Ascari. A fondere il tutto, il live electronics di Damiano Meacci e la conduzione di Francesco Giomi, in una sintesi di elettroacustica e di improvvisazione, riprendendo alcune pratiche e concetti sviluppati dai grandi improvvisatori come Butch Morris e John Zorn. Improvvisazione ragionata e orientata, che infatti si è sdipanata venerdì con una grande e quasi sinfonica fluidità e sicurezza di stacchi diversi, di varietà ritmiche e sonore. Ottimo successo.

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