“Telesio” è la quarta “opera” di Franco Battiato, commissionata dal Comune di Cosenza per onorare i 500 anni dalla nascita del filosofo Bernardino Telesio. Dopo averla vista si esce dal teatro con alcuni interrogativi senza riposta. Che senso ha mettere un’orchestra in buca per amplificarla come in un palazzetto, e intanto dotare il direttore di cuffie per sincronizzare i musicisti dal vivo con i cantanti (una voce femminile, un sopranista e il coro) e i danzatori che sono invece preregistrati e proiettati come ologrammi? Perché non registrare a questo punto anche l’orchestra ed evitare un inutile virtuosismo a Carlo Boccadoro, oltre che una pena sonora agli ascoltatori? E poi, cosa c’entrano le danze coreane con il Cinquecento e la filosofia di Telesio? Ancora: perché usare un teatro a tutti i costi se basterebbe affittare un cinema, tanto l’effetto a ologrammi è lo stesso di un film in 3D?
Sull’opera c’è poco da dire, nel senso che è sbagliato definirla tale, visto che il libretto di Sgalambro non ha drammaturgia e non c’è un’idea musicale che dura più di una manciata di secondi. I costi dell’operazione sono stati altissimi per una città come Cosenza che ha un conservatorio di dimensioni importanti (quasi 900 studenti), un bel teatro agibile, una Casa della musica appena inaugurata e un vuoto nella programmazione musicale. Con quei soldi, si poteva finanziare una stagione lirica o un’attività sinfonica con i giovani della città. Magari, ci penseranno per la prossima campagna elettorale…. Il pubblico però ha applaudito, estasiato.
Interpreti: Giulio Brogi (Telesio), Divna Ljubojevic (voce femminile), Paolo Lopez (sopranista), Juri Camisasca (voce), Franco Battiato (voce), Antonello Antonante (Il prelato), Claudia Amendola (La Dama)
Regia: Franco Battiato
Scene: Luca Volpatti
Coreografo: Sen Hea Ha
Orchestra: Orchestra Philarmonia Mediterranea
Direttore: Carlo Boccadoro
Coro: Coro Lirico "Bernardino Telesio"
Maestro Coro: Pasquale Ménchise
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