Un Don Giovanni per i giovani
L’Orchestra Senzaspine di Bologna ha messo in scena un Don Giovanni all’insegna dell’accessibilità
Il mozartiano Don Giovanni diretto da Tommaso Ussardi che ha debuttato al Teatro Duse di Bologna lo scorso 5 novembre è il risultato di un progetto ampio e inclusivo dell’Orchestra Senzaspine.
Un progetto con cui i Senzaspine sperimentano nel diffondere e comunicare la musica d’arte: per invitare neofiti a comprendere e fruire l’opera, la loro stagione ha visto susseguirsi incontri, lezioni e conferenze dal taglio divulgativo.
C’è stata poi una mirata attenzione nei confronti delle disabilità dell’udito e della vista, con la formalizzazione di collaborazioni con associazioni locali per sordi, ciechi e ipovedenti e la proposta, tra le altre, anche di attività laboratoriali e sopratitoli ingranditi, oltre che a programmi di sala semplificati e tradotti in braille.
Anche l’approccio registico di Giovanni Dispenza mirava alla comprensione: con un’esegesi pedissequa delle prescrizioni originarie dell’opera, avvalendosi di proiezioni, rispetta ambientazione e periodo storico, proponendo scene e costumi aderenti alla tradizione.
Il progetto, che mira anche a permettere a giovani artisti e interpreti di misurarsi con produzioni operistiche professionali, si è avvalso anche di realtà locali bolognesi come le formazioni corali Coro Komos e Officina Musicae, l’Accademia di Belle Arti (per la realizzazione delle scenografie di Chiara Guadagnini) e l’Antoniano (per i costumi a cura di Monica Mulazzani).
Nel cast si è assistito all’esibizione di nomi già affermati del panorama internazionale, come Simone Alberghini e Luca Gallo (espertissimi nei rispettivi ruoli di Don Giovanni e del Commendatore), al fianco dei quali è stata data la possibilità di formarsi e debuttare a giovani allievi del corso di perfezionamento tenuto appositamente da Alberghini stesso (Patrizio La Placa nei panni di Leporello, Melissa Purnell in quello di Donna Anna, Dave Monaco come Don Ottavio, Francesca Cucuzza come Donna Elvira, Eva Macaggi come Zerlina, e nel ruolo di Masetto Paolo Marchini).
Il risultato di questa unione di forze ed intenti è una serata piacevole, con apprezzate manifestazioni di entusiasmo da parte di un pubblico neofita o quasi, che ci si augura di rivedere in teatro.
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