Un composito trittico novecentesco

Tra il 1923 di Walton e il 1932 di Poulenc, da una parte, e il 1981 di Renosto, dall'altra, i punti di contatto scarseggiano: invano il regista Tito Schipa jr cerca di crearli. Ma il bilancio dello spettacolo è comunque positivo, perché le partiture di Walton e Poulenc sono dei piccoli capolavori del primo Novecento e l'omaggio a Renosto era giusto e doveroso.

Recensione
classica
Teatro Nazionale Roma
Francis Poulenc
11 Aprile 2007
Un Trittico '900, formato da un'opera e due brevi lavori vocali sui generis, che non sono stati scritti espressamente per il teatro ma si prestano a un'esecuzione in forma scenica. Si iniziava con Façade di Walton e si continuava senza interruzione con Le Bal Masqué di Poulenc: le due partiture, beffarde e con l'argento vivo addosso, possono sembrare simili, ma a ben vedere il mondo musicale di Walton e quello di Poulenc sono vicini cronologicamente e lontani stilisticamente (e così i testi, entrambi divertenti e ironici, ma Edith Sitwell si ricollega alla tradizione inglese del nonsense, mentre Max Jacob è pieno surrealismo). Comunque il loro accostamento era indovinato, così come la messa in scena colorata e fantasiosa, creata in totale convergenza d'idee dal regista Tito Schipa jr, dal coreografo Manuel Paruccini, dallo scenografo Michele Dalla Cioppa e dalla costumista Adriana Ruvolo, che però tendevano a smussare le punte di questi due pezzi così intellettuali e snob, trasformando Façade in un album per l'infanzia e Le Bal Masqué in un divertissement. Non altrettanto indovinato l'accostamento a Le Campanule di Paolo Renosto, su libretto di Bruno Cagli. Schipa ha tentato di creare dei collegamenti, facendo tornare alcune situazioni e alcuni elementi di scenografia in tutte e tre i pezzi, ma è proprio la sua messa in scena realista e sentimentaleggiante ad allontanare totalmente da Walton e Poulenc quest'opera, che gli autori volevano assurda, ironica e leggera, seppure con un fondo serio e perfino angoscioso. Renosto la compose nel 1981, pochi anni prima della precoce scomparsa, mettendovi la sua elegante scrittura strumentale, che talvolta commenta il canto, talvolta se ne distanzia ironicamente (ed è qui che convince di più); quanto ai cantanti, si muovono tra il semplice parlato e la ripresa delle forme chiuse, confermando che il trattamento della voce era il problema dell'opera di quegli anni. Grande l'impegno dei cantanti Andrea Snarski, Valeria Esposito, Rosa Ricciotti e Federico Lepre e del direttore Dmitri Jurowski e buoni i risultati (solo la quasi impossibile Façade non era irreprensibile).

Note: nuovo all.

Interpreti: TRITTICO '900 Façade Testo di Edith Sitwell Musica di William Walton Le bal masqué Testo di Max Jacob Musica di Francis Poulenc Le campanule Libretto di Bruno Cagli Musica di Paolo Renosto INTERPRETI: Valeria Esposito, Rosa Ricciotti, Andrea Snarski, Federico Lepre, Federico D'Ortenzi

Regia: Tito Schipa Jr.

Scene: Michele Della Manuel Paruccini

Corpo di Ballo: Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera

Orchestra: Ensemble del Teatro dell'Opera

Direttore: Dmitri Jurowski

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