Trapassato con verdure

"Thomas" di Georg Friedrich Haas debutta al Festival di Schwetzingen

foto Wolfgang Runkel
foto Wolfgang Runkel
Recensione
classica
Schwetzingen Festival
26 Maggio 2013
Si comincia con il respiro di un moribondo in un'asettica camera d'ospedale. A vegliarlo e a dargli le ultime cure solo l’infermiere Michael, prima dell'arrivo di Thomas, appena in tempo per cogliere l'ultimo respiro del compagno. Più che di morte, nell'ultima opera di Georg Friedrich Haas e Händl Klaus, di nuovo a Schwetzingen a due anni dal fortunato battesimo di "Bluthaus", si parla di chi resta e dei primi attimi di stordimento, fra il vuoto della perdita di chi si è amato e la fredda sequenza delle "formalità". Non si tratta però di un requiem ma di un racconto dai toni molto diversi nei quali, a episodi più introspettivi del dolore di Thomas o di tono quasi onirico come nel “quasi” balletto delle due suorine incaricate di lavare la salma, si alternano situazioni dal tono più leggero, come quella certificazione clinica dell'odioso medico Dürer, quando non stravaganti, come quello di Frau Fink, l’incaricata delle onoranze funebri, animata da esuberanze ninfomanico-consolatorie. Se il Tommaso evangelico è incredulo davanti al Cristo risorto, Thomas non si rassegna all'idea della morte di Matthias, che fa rivivere per condividere un ultimo momento di intimità quotidiana: mangiare insieme un piatto di minestrone. La varietà di toni del testo di Klaus trova nella partura di Haas un prezioso complemento espressivo. Nel trattamento del compositore austriaco l’insolito organico di percussioni e strumenti a pizzico (più fisarmonica) e l’articolato tessuto linguistico strumentale ma soprattutto vocale diventano fonte di straordinaria intensità espressiva, esaltata dalla precisa direzione di Michael Galante. Straordinaria la prova di Otto Katzameier come Thomas sostenuto da un cast con pochissime debolezze. Regia minimalista ma adeguata di Elisabeth Gabriel. Un successo.

Note: Prima rappresentazione assoluta. Una coproduzione del Festival SWR di Schwetzingen con il Badisches Staatstheater di Karlsruhe e il Tiroler Landestheater di Innsbruck. Rappresentazioni: 24, 26, 30 aprile.

Interpreti: Otto Katzameier (Thomas), Wolfgang Newerla (Matthias), Kai Wessel (Michael), Daniel Gloger (Dr. Dürer), Michael Feyfar (Dominik), Raminta Babickaite (Sorella Agnes), Ruth Weber (Sorella Jasmin), Sarah Wegener (Frau Fink dell’agenzia di pompe funebri)

Regia: Elisabeth Gabriel

Scene: Vinzenz Gertler

Costumi: Vinzenz Gertler

Orchestra: C. Vicens (clavicembalo), M. Malaun (zither), L. Marxen e A. Koprowska-Born (percussioni), V. Chassot (fisarmonica), E. Costanzo (arpa), F. Virzi (mandolino), W. Sehringer e A. Hernández Alba

Direttore: Michel Galante

Luci: Guido Petzold (video di Heta Multanen)

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.