Con l'intuito di un artista che interpreta lo sprito del proprio tempo, Tobias Picker ha scelto e fortemente voluto per la nuova opera commissionata dal Met nel 1997 un soggetto che tocca un punto critico della società americana. Il libretto di Gene Scheer e'
tratto dal romanzo di Theodore Dreiser, il classico letterario dal quale nacque nel 1951 il film "Un posto al sole". Ambientata fra Chicago e la provincia newyorkese, agli inizi del secolo, l'opera si svolge in una dimensione epica alla quale contribuiscono con unità
d'intenti il testo, l'allestimento di Francesca Zambello e la musica.
"An American Tragedy" segna un momento importante della nuova musica americana. Mentre l'Europa tarda ad uscire dalle maglie del dibattito sulle sorti e sul senso della musica contemporanea, gli Stati Uniti cercano da tempo, con lo slancio e l'entusiasmo del Nuovo Mondo, una musica di tradizione classica in cui riconoscersi appieno, capace di esprimere la loro peculiare e poliedrica identità culturale. In America si commissiona, si scrive, si suona nuova musica tutti i giorni. Sono rari a New York programmi da concerto o stagioni liriche che non presentino composizioni fresche di penna. Con l'intuito di un artista che interpreta con sensibilità lo sprito del proprio tempo, Tobias Picker ha scelto e fortemente voluto per la nuova opera commissionata dal Met nel 1997 un soggetto che tocca un punto critico della società americana. Il libretto che Gene Scheer ha tratto dal romanzo omonimo di Theodore Dreiser, il classico letterario dal quale nacque nel 1951 il film "Un posto al sole", si ispira a una storia vera, e descrive la sorte tragica di un giovane di modeste origini che, nella vertiginosa corsa al successo e alla scalata sociale, nel miraggio insomma del sempre verde 'american dream', finisce sulla sedia elettrica per aver assassinato la ragazza rimasta incinta per errore. Ambientata fra Chicago e la provincia newyorkese, agli inizi del secolo, l'opera si svolge in una dimensione epica alla quale contribuiscono con unità d'intenti il testo, l'allestimento di Francesca Zambello e la musica. Più incline per ciò all'azione e al dialogo che non alla contemplazione lirica (pochi i numeri chiusi), la musica di Picker, cinquantun'enne nato a New York e allievo di Elliott Carter e Milton Babbitt, trae spunto dalla tradizione anglosassone ed europea, dal musical nelle sue forme più alte e dalla canzone americana, restituendo al pubblico una consistente, emozionante, intelligente immagine in cui riflettersi.
Interpreti: Roberta Alden: Patricia Racette; Sondra Finchley: Susan Graham; Clyde Griffiths: Nathan Gunn; Elvira Griffiths: Dolora Zajick; Elizabeth Griffiths: Jennifer Larmore; Samuel Griffiths: Kim Begley; Gilbert Griffiths:
William Burden; Orville Mason: Richard Bernstein
Regia: Francesca Zambello. Luci: James F. Ingalls
Scene: Adrianne Lobel
Costumi: Dunya Ramicova
Coreografo: Doug Varone
Direttore: James Conlon
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