Signori, la viola!
Wolfram Christ direttore e solista con l'Orchestra Mozart
Recensione
classica
I violisti sono da sempre i più bistrattati nelle mordaci barzellette sugli orchestrali. A riscattare la categoria si segnalano solisti di classe, che come Wolfram Christ lasciano le file dell'orchestra (fu per oltre vent'anni prima parte nei Berliner Philarmoniker) per dedicarsi al concertismo internazionale. Programma eterogeneo, ma con sottili logiche interne. "Lachrymae", composizione estrema di Britten, è dichiaratamente una "riflessione" su due Songs di Dowland: una riflessione metafisica, dove i temi originali galleggiano trasfigurati fra sonorità avveniristiche. Christ la fa precedere da una propria trascrizione degli originali in prima esecuzione assoluta, col canto affidato alla viola d'amore e un terso accompagnamento di tre viole, violoncello e contrabbasso. Al pubblico è richiesto un ascolto senza tirar fiato, tanto è intenso il suono di quella viola, antica o moderna che sia, che non indulge però mai ad espressività romantiche. L'accoppiata dei due strumenti richiama inevitabilmente alla memoria il nome di Hindemith, che entrambi praticava. La sua "Trauermusik" è stata probabilmente la composizione in cui al meglio si è espresso il rapporto fra Wolfram Christ e l'Orchestra Mozart, capitanata dal figlio Raphael al primo leggio: somma pulizia di suono, pur senza esagerare in quel distacco oggettivo dalla musica che il compositore pretenderebbe. Il programma si completava con due fra le sinfonie giovanili per soli archi di Mendelssohn e il mirabile Adagio e Fuga di Mozart, risultato però il momento meno interessante del concerto, per certa grevezza di lettura. Il Christ direttore non sta evidentemente alla stessa altezza del Christ violista, come ha rilevato lo stesso pubblico, decretando i maggiori applausi ai pur "difficili" brani di Britten e Hindemith.
Note: Felix Mendelssohn, Sinfonia per achi n. 10 in Si minore John Dowland, Flow my Tears & If my complaints could passion move (arrangiamento per viola d'amore e archi di Wolfram Christ; prima esecuzione assoluta) Benjamin Britten, Lachrymae: Reflections on a Song of Dowland (versione per viola e orchestra d'archi) op. 48a Paul Hindemith, Trauermusik per viola e orchestra d'archi Wolfgang Amadeus Mozart, Adagio e Fuga in Do minore K 546 Felix Mendelssohn, Sinfonia per archi n. 12 in Sol minore
Interpreti: Wolfram Christ, viola solista
Orchestra: Orchestra Mozart
Direttore: Wolfram Christ
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln