A inaugurare Torino Settembre Musica, il direttore artistico Enzo Restagno ha chiamato due guru: Jordi Savall, per suonare e dirigere musica antica, barocca per la precisione, di Lully e di Monteverdi, e lo chef Davide Scabin, per un "intermezzo" rovesciato: se nei tempi aristocratici antichi la musica e la danza erano un diletto tra una portata e l'altra di un banchetto, oggi un banchetto "barocco" - nel senso delle meraviglie del gusto e della confezione - è stato interposto nel foyer tra due brevi concerti nel Teatro Regio.
Nella parte prima, c'era L'Academia Montis Regalis nel "Divertissement Royal", nella parte seconda, davanti a un pubblico brillo di drink deliziosi e cibi magnificamente ingannevoli (creme di piselli che sembrano frappè alla menta... bocconcini di formaggio incartati in pacchettini argento e oro da bonbon...., cocktail Campari in ambigue fialette... ospedaliere) vai con i lamenti vari monteverdiani, con Le Concert des Nations e una compagnia di canto dove è parso un po' teatrale e vagamente monteverdiano Furio Zanasi, e il "Ballo delle ingrate" con la compagnia "il Ballarino".
Savall era solenne e triste, e la sua casacca, la sua barba, il suo incedere lo facevano sacerdotale, quando ha introdotto con parole nobili e vere il concerto, dedicandolo alle vittime innocenti del massacro di Beslan: Brecht nel '43 – ha ricordato – diceva che chiunque avesse sorriso in quei giorni non poteva che essere disinformato delle tragedie che gli capitavano intorno. Così, paradossalmente ma inevitabilmente, una sera di piaceri e di festa è virata in un consapevole lutto castra-sorrisi, che ha mutato la musica da dilettosa in spirituale. Nel bis, Savall ha diretto un lamento funebre che Arvo Pärt ha scritto per le vittime del massacro ferroviario di Madrid, l'11 marzo. Arvo Pärt era in sala, perché Settembre Musica gli dedica da lunedì 6 settembre un ampio ritratto, ed è venuto a salutare dal palco, anche lui con la sua barba lunga e spirituale, un pubblico che ha capito tutto.
Note: Interventi coreutici della Compagnia di danza rinascimentale Il Ballarino. Coreografie di Bruna Gondoni
Federico Maria Sardelli e il sopranista Bruno de Sá per un programma molto ben disegnato, fra Sturm und Drang, galanterie e delizie canore, con Mozart, da giovanissimo a autore maturo, come filo conduttore