Rossini e Donizetti a Bruxelles
Dittico in streaming fino al 19 marzo
Doveva essere “Bastarda”, una nuova produzione intorno alle quattro opere Tudor di Donizetti, rimandata alla prossima stagione quando si spera che le condizioni sanitarie saranno migliori. La Monnaie di Bruxelles ha proposto al suo posto due serate affidate allo stesso direttore, Francesco Lanzillotta, e stesso regista, Olivier Fredj, recuperando anche parte del cast previsto per Bastarda. I titoli sono però evidentemente cambiati, per non pregiudicare il progetto successivo, e ci si è rivolti verso “Elisabetta, regina d’Inghilterra” di Rossini, mentre di Donizetti si è scelto “La Favorita”. Due serate rispettivamente titolate “The Queen and her favourite” e “The King and his favourite”, presentate come un omaggio al Belcanto con un cast, in buona parte italiano, di ottimo livello. Ma se la parte musicale è stato un indubbio successo invece la drammaturgia costruita intorno alle selezioni di brani dalla due opere è apparsa ripetitiva e noiosa, con poche idee in grado di rendere più coinvolto lo spettatore in streaming, non certo all’altezza dei precedenti lavori della Monnaie in tempo di pandemia. I brani filmati che si sovrappongono ai recitals ruotano intorno ad una bambina che forza la porta per entrare in teatro, e poi rientra di nuovo accolta invece dai cantanti, la prima sera vestita come se dovesse partecipare ad una cerimonia molto formale. Nella seconda serata una diversa bambina è, all’opposto, in salopette jeans, ma grossomodo fa le stesse cose: una serie di espressioni facciali forzate tra il sorpreso, l’incantato e l’annoiato, balla con le scarpe sopra le poltrone della Monnaie, imita il direttore, sfoglia e strapazza un libretto con disegni infantili sulle opere rappresentate, gioca con i cantanti, ecc. seconda serata, quasi fotocopia della prima. Musicalmente invece si è potuto ben godere delle differenze tra il belcanto rossiniano e quello donizettiano più espressivo e romantico, e lo streaming ha permesso di notare già dalle prime battute a’approccio diverso anche nel viso del maestro Lanzilotta, sorridente con lievità nell’iniziare a dirigere Rossini, con un’espressione più concentrata e cupa per La favorita di Donizetti. Nel ruolo di Elisabetta la brava Salome Jicia ed in quello di Leicester il tenore Sergey Romanovski, quest’ultimo in crescendo di prestazione, all’inizio un po’ incerto per poi brillare nel ruolo che canterà per intero quest’estate al Rossini Opera Festival, dove ci sarà anche la Jicia ma come Matilde. Ruolo di Matilde che invece a Bruxelles è stato affidato al soprano olandese Lenneke Ruiten, che ha regalato tra i momenti più intensi ed emozionati della prima serata in particolare nel suo duetto con Leicester/ Romanovski, entrambi dimostrando anche di avere ottima padronanza della dizione italiana. Valentina Mastrangelo è stata Enrico e poi Ines, doppio ruolo anche per il tenore Enea Scala nella prima serata come Norfolk, nella seconda come Fernand. Ma la bella sorpresa del secondo recital è stato il debutto del mezzosoprano Raffaella Lupinacci nel ruolo della protagonista Leonora, precisa e molto coinvolgente sopratutto nel drammatico finale. Nel cast della Favorita, si sono poi fatti pure apprezzare il baritono Vittorio Prato come Alfonso ed il basso Luca Tittoto come Baldassare. Da notare infine il fatto è stata presentata la Favorita nella versione italiana quando negli ultimi anni anche in Italia si preferisce mettere in scena la versione originale di Parigi in francese.
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