Quello che resta dell’opera
Anche a Bologna salta la recita, invocando l'art. 9 della Costituzione Italiana
Recensione
classica
Avrebbe dovuto essere la recensione d’una nuova "Carmen" bolognese, e invece sarà soltanto una cronaca degli eventi. Lo sciopero che fa saltare l'ennesima "prima" era annunciato da tempo, come in altre città, in risposta al famigerato "decreto Bondi", cui si associa nel Teatro Comunale un'ormai pluriennale contrapposizione fra masse artistiche e sovrintendente, accusato in questo caso di sostenere la linea governativa. Non esprimo giudizi in merito, ritenendo che la ragione (ma anche il torto) stia da entrambe le parti; espongo dunque soltanto i fatti, rilevando come in circostanze simili si risveglino entusiasmi altrimenti sopiti. Ebbene, la rappresentazione di "Carmen" non c'è stata, ma il teatro è rimasto aperto tutta la sera, gremito e festante in ogni ordine di posto: sì, perché lo sciopero di orchestra, coro, tecnici e amministrativi si è trasformato in una grande festa della musica. Aperitivo nel foyer, con un ensemble di ottoni; poi tutti in sala, per un'ampia antologia dell'opera, fra striscioni e volantini, con applausi trionfali ad ogni brano e il pubblico che ritmava con le mani il tema del "Toreador": c'erano, è vero, i dipendenti del teatro, c'erano i loro familiari, ma anche i ragazzi del conservatorio e tanti cittadini comuni. Sul palcoscenico un'orchestra in stato di grazia (l'entusiasmo di cui si diceva), guidata dal direttore principale Michele Mariotti, pronto a darci un assaggio di quanto ci siamo persi questa sera (mirabile il preludio al III atto); in fondo il coro, dalle cui file uscivano coristi che s’improvvisavano nelle parti dei protagonisti, con esiti di rilievo: ironica e involontaria metafora dei teatri italiani che esauriscono ormai i loro limitati fondi nelle masse stabili, impossibilitati a ingaggiare solisti e a produrre allestimenti.
Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Direttore: Michele Mariotti
Coro: Coro del Teatro Comunale di Bologna
Maestro Coro: Paolo Vero
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln