Quei grandi degenerati
A Monte-Carlo Schoenberg, Schreker e Weill
Recensione
classica
Nella gabbia dorata per ricchi, il festival Printemps des Arts de Monte-Carlo propone un programma dal titolo “Musique dégénérée” (Entartete Musik): così il regime nazista definì le espressioni artistiche lontane da “l’arte tedesca di valore eterno” cioè le avanguardie “ebree, bolsceviche e negre”. In programma è anche "A Survivor from Warsaw" d’Arnold Schoenberg, composto nel 1947.
Il pezzo più toccante è sicuramente quello di Schoenberg, dove parola (Mervon Mehta, nella foto, è vibrante voce recitante) e musica si coniugano in una tensione emozionate che raggiunge l’acme nel coro finale in ebraico.
Momenti di grandi sensazioni ha donato il suono algido del violino di Frank Peter Zimmermann che ha interpretato magistralmente (grande perfezione tecnica) il Concerto di Paul Hindemith, seguito da Bach. Bis di siderale bellezza ma senza sentimento.
L’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo nuota in un mare che conosce bene, sempre precisa e con il giusto volume di suono: è diretta con brio da Lawrence Foster che interpreta preciso e con sentimento ed espressione il programma della serata che include anche la "Seconda sinfonia" di Kurt Weill, nella quale affiorano qui e là le melodie che sono delle opere del compositore, e l’eclettica "Ouverture Phantastique" di Franz Schreker, dove gli spunti lirici non mancano ma sembrano non decollare, e che anticipa tanta musica che sarà composta per Hollywood.
Note: Festval Pintemps des arts de Monte-Carlo
Interpreti: Mervon Mehta, narratore
Orchestra: Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo
Direttore: Lawrence Foster
Coro: Choeur d'hommes de l'Opéra de Monte-Carlo
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