Nella reggia borghese di Alcina
Alla Scala Alcina di Händel con la regia di Robert Carsen
Recensione
classica
Alcina muore. Anzi, si suicida. L’idea base dello spettacolo del regista Robert Carsen è fare della protagonista il cuore drammaturgico dell’azione, sfrondando tutta la meraviglia barocca che il testo di Händel richiederebbe per concentrarsi sui rapporti che i diversi personaggi intessono con ella. Sai che novità, si dirà: ma non si è Carsen per niente, e la regia è un’incredibile crescendo nei meandri delle psicologie affettive. La cura della recitazione è estrema, facendo di Alcina una sorta di eroina borghese cui Morgana è serva: la complicità delle magnifiche luci di Jean Kalman e le scene austere di Tobias Hoheisel fanno di questo spettacolo (nato dieci anni fa all’Opéra di Parigi) un caposaldo dell’interpretazione del teatro barocco e un must per qualunque appassionato di teatro. Del resto, che cos’è, se non puro teatro, quel rannicchiarsi di Alcina sola nel buio angolo di una stanza mentre canta “Ah mio cor”? O lo stupendo finale con l’allontanarsi degli uomini prigionieri della maga (completamente nudi per tutto il resto dell’opera), liberi di tornare alla quotidianità di un amore umano, troppo umano?
Va detto che la riuscita di questa produzione non sarebbe stata possibile senza cast e direttore all’altezza: Antonini, alla guida di un’orchestra a ranghi ridotti (quasi interamente di casa), sigla il suo capolavoro; gli basta un cenno della mano per chiedere o meno un vibrato, un accento, un emergere delle voci interne per un Händel vivo come non mai. I cantanti hanno punte eccellenti in Anja Harteros, imponente protagonista, e Monica Bacelli, che ha dipanato un “Mi lusinga il dolce affetto” da lasciare la platea senza fiato. Pessima, invece, la prova di Patricia Petibon fra le vette della tessitura di Morgana, ridotta a vocina striminzita di dubbia intonazione.
Interpreti: Anja Harteros (Alcina) Monica Bacelli (Ruggiero) Patricia Petibon (Morgana) Kristina Hammarström (Bradamante) Jeremy Ovenden (Oronte) Alastair Miles (Melisso)
Regia: Robert Carsen
Scene: Tobias Hoheisel
Costumi: Tobias Hoheisel
Coreografo: Philippe Giraudeau
Orchestra: Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore: Giovanni Antonini
Coro: Coro del Teatro alla Scala
Maestro Coro: Bruno Casoni
Luci: Jean Kalman
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