Metropoli postmoderne

Eseguita a Berlino "Surrogate Cities" di Heiner Goebbels: grande successo di pubblico e splendida prestazione di Simon Rattle con i suoi Berliner Philharmoniker, ma la composizione lascia a desiderare.

Recensione
classica
Berliner Philharmonisches Orchester Berlino
Heiner Goebbels
23 Settembre 2003
La sala piena della Philharmonie di Berlino (2.200 posti), le pochissime defezioni anticipate in novanta minuti di musica senza pausa e soprattutto l'autentica ovazione finale tributata da un pubblico inconsuetamente giovane a interpreti e compositore non fanno che ribadire la popolarità di Heiner Goebbels e della sua composizione "Surrogate Cities". Realizzata nel 1994 e formata da un numero variabile di pezzi separati (sette, nell'esecuzione di ieri) la composizione è già stata eseguita frequentemente e con successo in varie parti del mondo. Goebbels ha preso spunto da un romanzo di Hugo Hamilton per realizzare un ritratto sonoro della metropoli moderna con tutte le sue contraddizioni e commistioni. E proprio nella commistione di generi va cercata la cifra stilistica di quest'opera, sicuramente una delle più sperimentali fin qui composte dall'autore, ma a mio avviso non la meglio riuscita. Musica leggera, jazz, la forma della Suite barocca combinata con suoni "concreti" campionati, passaggi minimalistici e improvvisazione vocale: il tutto si inframmezza o si mescola, all'insegna di un'eccessiva discontinuità stilistica, con tutto quel repertorio di effetti tipici della musica contemporanea, dai suoni grattati degli archi alle violente esplosioni dei tanti strumenti a percussione. Al di là del valore della composizione va comunque segnalata la magnifica prova offerta ieri dagli esecutori. David Moss è un vero e proprio funambolo della voce e qui può mettere in mostra la sua straordinaria abilità d'improvvisatore, la cantante soul-jazz Jocelyn B. Smith possiede una vocalità di rara intensità e bellezza. Simon Rattle ha proposto un'interpretazione al contempo imponente e rigorosa, con un gesto molto asciutto e preciso, dimostrando ancora una volta le sue grandi doti di concertatore. Ottimi infine i Berliner Philharmoniker, capaci di rendere alla perfezione i violenti contrasti dinamici della composizione e di superare agevolmente le notevoli difficoltà della partitura, che con i suoi frequenti passaggi virtuosistici tende a esaltare le qualità di una "grande" orchestra (intesa non solo come organico). Il concerto è stato preceduto da un avvenimento multimediale nel foyer (musica strumentale e "concreta" abbinata a proiezioni video) realizzato da studenti liceali durante un intenso workshop con Goebbels, ovviamente sempre sul tema della città. La manifestazione è parte di un'iniziativa voluta da Rattle (assai lodevole, andrebbe imitata) tesa ad avvicinare il pubblico più giovane al linguaggio della musica contemporanea.

Interpreti: David Moss, Jocelyn B. Smith

Orchestra: Berliner Philharmoniker

Direttore: Simon Rattle

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