Lungo viaggio verso il nulla
L'insolito trittico Pergolesi-Sciarrino-Lachenmann a Mainz
Recensione
classica
Tre composizioni d’ispirazione lontana sono accomunate in un insolito trittico sotto l’invocazione “Maria hilf” (Maria, aiuto). La prima tappa è all’insegna della Vergine dolente, secondo la preghiera (o sequenza) attribuita a Jacopone da Todi nella versione per soprano e contralto di Pergolesi. L’umanissima sofferenza di una madre davanti al martirio del figlio e l’invocazione alla condivisione di quel dolore sono lo spunto per la coreografia astratta di due donne che si muovono fra una distesa di lumini votivi e una parete di carta. L’anelito al trascendente si manifesta nei segni (la croce) tracciati sul fragile diaframma che, lacerato, rivela soltanto l’oscura nudità di una scena vuota. È lo spazio che accoglie la seconda tappa, l’“Infinito nero” del delirio notturno di Maria Maddalena de’ Pazzi, “figura demoniaca e spiacevole” secondo Sciarrino. Suoni soffiati, appena percettibili, parole concitate che insistono su “sangue” e “latte”, liquidi organici come icone del trascendente nella patologia visionaria della santa. Piove sangue e una donna ne insegue le tracce, le fotografa e, concitata, pronuncia lacerti di un immaginario legato al divino. L’ultima tappa è in avanscena con il soprano “qualunque” che lava con l’acqua le tracce dal pavimento sollevato (la prova che il cielo non c’è?). È “Got lost”, il “quasi” Dio perduto, di Lachenmann, momento finale di un viaggio che si perde nel nulla sonoro di sintagmi disarticolati.
L’ardita associazione è risolta in indovinata chiave concettuale dal giovane regista Schütky con la complicità delle due brave Tatjana Charalgina e Patricia Roach. Più disuguale la prova del direttore Zilias: incerto in Pergolesi, convincente in Sciarrino e scioltissimo come pianista nelle stravaganze di Lachenmann. Accoglienza discreta.
Note: Nuova produzione dello Staatstheater Mainz. Date rappresentazioni: 4 e 18 febbraio, 3 marzo, 7 e 18 aprile, 12 maggio 2013.
Interpreti: Tatjana Charalgina, Patricia Roach
Regia: Georg Schützky
Scene: Yassu Yabara
Costumi: Kristina Schmidt
Orchestra: Philharmonisches Staatsorchester Mainz
Direttore: Stephan Zilias
Luci: Stefan Bauer
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