Luci e ombre

La nuova produzione della "Forza del destino" alla Staatsoper di Berlino ha convinto sul piano musicale, meno su quello scenico.

Recensione
classica
Staatsoper Unter den Linden Berlino
Giuseppe Verdi
24 Settembre 2005
Una recensione esauriente di questa nuova produzione de "La forza del destino" alla Staatsoper unter den Linden di Berlino dovrebbe purtroppo dilungarsi più che altro sulla regia e la messa in scena a scapito dell'aspetto propriamente musicale; ed è un peccato perché invece proprio l'interpretazione della partiura verdiana offerta da Micheal Gielen è emersa come piatto forte della serata. Gielen ha diretto con assoluta precisione evidenziando con maestria, ma senza esagerare, i contrasti tra i due livelli narrativi dell'opera - la sfera intimistica del dramma privato dei protagonisti e le pulsioni collettive della massa corale. Buona la prova dell'orchestra, con pochissime sbavature, ottima quella del coro, in particolare nel "Rataplan" alla fine del terzo atto. Se si esclude il tenore, anche il cast vocale era di alto livello, quanto meno per gli standard berlinesi. È piaciuta Norma Fantini nel ruolo di Leonora, molto convincente soprattutto nell'ultimo atto; anche Anthony Michaels-Moore (Don Carlo) si è dimostrato padrone delle parte. Tra i coprotagonisti merita una menzione speciale il meravilgioso Meliotone di Bruno de Simone. La nota dolente proviene invece dal Don Alvaro di Frank Porretta, chiamato in ultimo a sostituire l'indisposto Nicola Rossi-Giordano: è un tenore dotato di una notevole potenza vocale che però degenera in urla sgraziate non appena il registro si fa acuto. Commentare la messa in scena richiederebbe un discorso molto lungo, che qui sarà drasticamente semplificato. Il trentacinquenne norvegese Stefan Herheim ha interpretato l'opera evidenziando il dualismo dei protagonisti: nel primo atto Leonora è Leonora, ma anche l'ancella Curra è Leonora. Mentre una canta la fedeltà al padre, l'altra amoreggia con Alvaro, mentre una cerca di dissipare il conflitto tra il padre e l'amante, l'altra contribuisce attivamente all'uccisione del genitore. L'intrigo di sdoppiamenti si complica ulteriormente nel proseguio, accentuato dal fatto che la stessa cantante interpretava sia Curra che Preziosilla, lo stesso cantante sia il Marchese di Calatrava che Padre Guardiano. In breve, sebbene alcune alcune trovate sceniche fossero indubbiamente interessanti, la narrazione si perdeva a volte in percorsi astrusi con effetti a sorpresa spesso Kitsch o inutilmente truculenti. E alla fine, nel complesso gioco di associazioni, la musica di Verdi sembrava un dettaglio secondario.

Note: Frank Porretta ha sostituito l'indisposto Nicola Rossi-Giordano nel ruolo di Don Alvaro.

Interpreti: Marchese von Calatrava | Padre Guardiano, Kwangchul Youn ; Donna Leonora, Norma Fantini ; Don Carlo di Vargas, Anthony Michaels-Moore; Don Alvaro, Nicola Rossi-Giordano ; Preziosilla | Curra, Ekaterina Semenchuk; Fra Melitone, Bruno de Simone ; Alcalde, Yi Yang ; Mastro Trabuco, Peter Menzel

Regia: Stefan Herheim. Luci: Diego Leetz

Scene: Thomas Schuster

Costumi: Thomas Schuster

Orchestra: Orchestra della Staatsoper Unter den Linden

Direttore: Michael Gielen

Coro: Coro della Staatsoper Unter den Linden

Maestro Coro: Eberhard Friedrich

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