Luce e vita con Parmegiani
La Création du Monde al festival di Tempo Reale
Recensione
classica
Firenze - Alla Limonaia di Villa Strozzi per il Festival di Tempo Reale è andata in scena venerdì nientemeno che la Creazione. “La Création du Monde” di Bernard Parmegiani (1927 – 2013) è il grande affresco elettronico del 1982-'84 che trae il proprio humus non dall'immaginario delle mitologie e delle religioni, ma da quello scaturente dall'orizzonte scientifico, realizzato negli anni Ottanta dal musicista scomparso due anni fa, che dal 1959 era stato fra gli animatori all'Ina-GMR con Pierre Schaeffer, Xenakis e compagni. E così, nella realizzazione del Festival Tempo Reale 2015, con la regìa del suono di Daniel Teruggi e le luci di Antonio Rinaldi che colorano le pareti della Limonaia, i settantadue minuti dell'opera di Parmegiani, suddivisa in tre grandi sezioni, “Lumière Noire”, “Métamorphose du Vide” e “Signes de Vie”, ci immergono in una dimensione di musica-ex-machina particolarmente tesa a dialogare con la nostra fantasia. In principio c'è la pulsazione di suoni bianchi del Big Bang, e si procede fino al brulicare della vita, dai protozoi all'umanità, evocando con suoni artificiali in eventi sonori sempre più organizzati in altezze, timbri, dinamiche – fasce quasi polifoniche di suoni-vento e chioccolìi di acque primordiali, ad esempio - l'espandersi della luce. della materia e della vita nell'universo. Il tutto senza pathos, ma con una sorta di gentile meraviglia tecnologica che dà luogo ad alcuni nodi narrativi ed emozionali che scandiscono il poema, determinando dei climax al suo interno, ad esempio nell'evocazione dell'espandersi della luce. Ottimo successo.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana